11 anni senza Vassallo, Cgil Agropoli: suo nome non sia strumentalizzato

Elena Matarazzo
Angelo Vassallo

“Undici anni di interrogativi irrisolti. È il triste bilancio del tempo trascorso da quel 5 settembre 2010, quando furono esplosi quei nove colpi d’arma da fuoco contro Angelo Vassallo”. Così Luigi Tamasco, segretario Cgil Agropoli e Carmine Parisi, responsabile organizzativo. 

“In questi 11 anni, anche se lo Stato non è ancora riuscito a dare un volto ai colpevoli dell’omicidio del “sindaco pescatore”, tanto è stato fatto per diffondere e tramandare la “bella politica” del primo cittadino di Pollica-Acciaroli: fin dai giorni immediatamente successivi a quell’agguato, infatti, la Cgil organizzò una mobilitazione nazionale che vide la partecipazione ad Acciaroli di moltissimi attivisti del sindacato, oltre che dell’allora Segretario generale, Susanna Camusso”, prosegue la nota. 

E, oggi come allora, la Cgil di Agropoli continua a dare il proprio contributo per difendere il Cilento da ogni tentativo di contaminazione da parte della criminalità.

Poi il monito del sindacato: “Occorre, però, fare attenzione anche ai pericoli di strumentalizzazione cui vicende simili possono essere oggetto”.

Tamasco e Parisi concludono: “Anche nel Cilento, talvolta, capita di assistere all’azione di esponenti politici che, pur professando ideologie davvero poco affini a quella del compianto Angelo Vassallo, sembrano utilizzare la sua figura soprattutto come argomento di lotta politica.

Non è un atteggiamento edificante, nè per le persone nè per il territorio.

Pertanto la Cgil di Agropoli, nell’auspicare che sia fatta al più presto piena luce su questo tragico delitto, si augura che la memoria del “sindaco pescatore” possa diventare davvero patrimonio comune, al di sopra di qualsiasi logica speculativa”. 

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