Ancora disperazione tra gli operai forestali senza stipendio da mesi

Katiuscia Stio

COMUNITA’ MONTANE campane. Vertenza forestali. I lavoratori, padri e madri di famiglia, denunciano una situazione non più sostenibile. “ Non possono calpestare la nostra dignità in questo modo. Da 19 mesi siamo senza stipendio. Come possiamo guardare negli occhi i nostri figli?” è il pianto disperato di un lavoratore del Matese. Mentre per la c.m. Matese si registrano ben 19 mensilità arretrate, vi è una media di circa 7/8 mesi per le restanti. La differenza è dettata da quanto gli Enti delegati hanno potuto erogare sulle anticipazioni in base alla propria disponibilità di cassa, a numero di lavoratori.

Intanto il 16 il governatore della Campania Vincenzo De Luca incontrerà le tre sigle sindacali e l’Uncem Campania. “ Sperando che il governatore porti proposte concrete al tavolo” è la voce dei lavoratori. Sulla questione fa il punto Vincenzo Luciano, presidente Uncem Campania. “ il 2018 è stato pagato intorno al 60%, il 2019 nulla. Questo è dettato dalla problematica che non è stato ancora firmato l’ accordo di programma quadro che consente al Governo di accreditare la totalità della somma. De Luca e il ministro per il Sud e la coesione territoriale Giuseppe Provenzano hanno discusso di questo e preso accordi per firmare l’accordo programma quadro. Questo porterebbe allo sblocco delle risorse del 2019. La Regione poteva anticipare 20milioni. Abbiamo ancora 4 milione e mezzo relativi della protezione civile, per servizio Anti Incendio Boschivo. Noi abbiamo sollecitato Nicola Caputo, il nuovo consigliere delegato del presidente della Regione Campania per Agricoltura, Affari Europei e Relazioni internazionali per la copertura della quota parte dell’anti incendio che può portare un poco di sollievo ai lavoratori. Potevamo evitare questo stato di agitazione. Siamo nuovamente in affanno, in salita per attivazione dell’a.p.q. per la Dobbiamo migliorare interlocuzione tra i lavoratori e la struttura regionale, per questo è nata una commissione di lavoro che serve a superare ostacoli che rallentano l’ iter”.

“Quello che fa più rabbia – prosegue Luciano – è che le risorse ci sono, a.p.q., antincendio incendio, il problema vero sono i ritardi, il meccanismo farraginosi. Poi ci sono le questioni relative alla stabilizzazione lavoratori che continuano da oltre un decennio a tempo indeterminato. In base ai pensionamenti e a quello che si metterà in movimento con ultima fuoriuscita del 2019 c’è la possibilità di stabilizzare la quasi totalità dei lavoratori senza ulteriore spesa in aggiunta per la Regione. Poi ci sono CC MM che non hanno otd, e si deve procedere a nuove assunzioni. Poi per i vivai regionali: si può attivare la mobilità tra comunità montane che sono in esubero verso appunto i vivai regionali. Insomma ci sono possibilità concrete ma occorre più attenzione della politica al settore”.

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