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Cilento: comune approva regolamento per la tutela delle sorgenti

Il comune approva un regolamento per la tutela delle sorgenti ed istituisce un organismo di controllo composto da cittadini e amministratori. L'iniziativa nel Cilento.

Ernesto Rocco

6 Dicembre 2015

Il comune approva un regolamento per la tutela delle sorgenti ed istituisce un organismo di controllo composto da cittadini e amministratori. L’iniziativa nel Cilento.

CERASO. Un regolamento per tutelare le sorgenti idriche presenti sul territorio comunale. Questa l’iniziativa dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gennaro Maione.
A Ceraso, infatti, esistono due sorgenti idriche, in località Pacifico a Santa Barbara e in località Porraro a San Biase, utilizzate dalla Consac per l’approvvigionamento idrico dei centri abitati. Pertanto si è ritenuto necessario salvaguardare le due fonti d’acqua da tutte quelle attività che potrebbero comprometterne la qualità.

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Un problema, questo, particolarmente sentito alla frazione Santa Barbara dove di frequente, soprattutto col maltempo, si sono registrati fenomeni di intorbidimento dell’acqua. Di recente è nato anche un comitato “Proacqua” che punta alla salvaguardia delle sorgenti idriche del territorio. Di qui la decisione di approvare un regolamento ad hoc che contempla anche l’istituzione di un organismo collegiale di controllo denominato “Presidio Ambientale per la tutela e la salvaguardia delle sorgenti del Comune di Ceraso”, composto dal sindaco o suo delegato, da un rappresentante del gestore del servizio idrico, un rappresentante dell’autorità d’ambito e da tre cittadini di Ceraso (nominati dal consiglio comunale ed in carica per tre anni).

Il regolamento prevede la suddivisione delle aree di salvaguardia ubicate in località Pacifico e Porraro in tre categorie: zona di tutela assoluta, di rispetto e di protezione. Per ognuna di queste sono previste particolari prescrizioni. Così, nella zona a tutela assoluta è vietato:
– Taglio di alberi di alto fusto;
– Utilizzo di attrezzature che necessitano di motori a scoppio;
– Estirpazione di ceppaie di qualsiasi varietà;
– Bruciare residui vegetali;
– Transito di mezzi meccanici con esclusione di quelli in dotazione del gestore idrico;
– Alterazione della morfologia dei luoghi tranne che per opere di rinaturalizzazione.

Nella zona di rispetto occorre adottare tutte le misure necessarie per la rinaturalizzazione dell’area a seguito della apertura di strade, piste forestali, estirpazione di ceppaie e spietramenti.
In essa è vietato:
– Estirpazione di ceppaie di qualsiasi varietà;
– Apertura di nuove strade o piste forestali di qualsiasi tipo;
– Utilizzo di concimi chimici, fertilizzanti, pesticidi
– Stoccaggio di materiali che possano rilasciare sostanze nocive nel sottosuolo;
– Transito di autoveicoli se non espressamente autorizzati.

Nella zona di protezione sono vietate, infine, le seguenti attività o interventi:
– Estirpazione di ceppaie di qualsiasi varietà;
– Apertura di nuove strade o piste forestali di qualsiasi tipo;
– Utilizzo di concimi chimici, fertilizzanti, pesticidi
– Stoccaggio di materiali che possano rilasciare sostanze nocive nel sottosuolo;
– Transito di autoveicoli se non espressamente autorizzati.

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