Torna a parlare Fabio Cagnazzo, il colonnello dei Carabinieri coinvolto nell’inchiesta sull’omicidio di Angelo Vassallo del 5 settembre 2010, a Pollica. Cagnazzo, tornato in libertà dopo alcuni mesi di reclusione, ha voluto ribadire ancora una volta la sua estraneità ai fatti che hanno portato alla vile uccisione del Sindaco Pescatore.
Il messaggio
“Affronto una vicenda che non mi appartiene”
Lo sfogo del Colonnello dei Carabinieri arriva direttamente dal suo profilo social: “Ringrazio tutti coloro che mi sono stati particolarmente vicini in questo periodo della mia vita. Inoltre voglio aggiungere che ho letto le nuove motivazioni depositate dal Tribunale del Riesame di Salerno, emesse dopo la mia scarcerazione.
La Suprema Corte di Cassazione, nell’annullare la precedente ordinanza dello stesso Tribunale relativa alle esigenze cautelari, aveva evidenziato anche le gravi carenze in tema di gravità indiziaria. Carenze che non possono essere ignorate. Proprio per questo motivo, ricorreremo di nuovo in Cassazione! Desidero ribadire ancora una volta e questa volta lo faccio personalmente e non tramite i miei avvocati – con la serenità e la determinazione che mi accompagnano da sempre – la mia totale estraneità ai fatti contestati”.
Infine un passaggio dello stesso Cagnazzo sul bisogno di verità: “a quindici anni affronto una vicenda, dolorosa, che non mi appartiene e che, per ben tre volte, è stata oggetto di archiviazione da parte della magistratura.
La verità emerge -ed emergerà-nelle oltre 80mila pagine di atti che compongono il fascicolo processuale e che, ahimè, non tutti (anzi, quasi nessuno) hanno letto.
Comunque, continuo ad avere fiducia nella Giustizia”.