Politica

Elezioni regionali, stop ai sindaci. Rinaldi: una “legge di casta”

"Non basta ogni giorno tutte le responsabilità che ricadono sui sindaci ma pure i nostri organi sovracomunali prendono altre strade"

Ernesto Rocco

30 Maggio 2025

Giuseppe Rinaldi sindaco di Montesano sulla Marcellana

L’ultima seduta del Consiglio Regionale della Campania ha sollevato un acceso dibattito riguardo la considerazione che la maggioranza di centrosinistra, guidata dal presidente De Luca, avrebbe nei confronti dei sindaci campani. La legge elettorale regionale renderebbe estremamente difficile, se non impossibile, la partecipazione dei primi cittadini alle prossime elezioni regionali in qualità di candidati, salvo non si dimettano dalla carica.

Questa decisione è vista da molti come un grave colpo all’esperienza, al radicamento e al senso delle istituzioni che i sindaci hanno maturato nei loro territori.

“Legge ad consiglierum” per favorire gli uscenti?

La normativa viene definita senza mezzi termini una “legge ad consiglierum” regionali, pensata per “garantire ai consiglieri regionali uscenti una possibilità maggiore di essere rieletti, escludendo, di fatto, dalla competizione i 550 Sindaci campani!“. Questa interpretazione suggerisce una manovra politica volta a tutelare le posizioni acquisite, a discapito della partecipazione democratica e della valorizzazione delle competenze dei sindaci.

Un danno ai cittadini e un’offesa all’intelligenza dell’elettore

Le motivazioni addotte a giustificazione di tale legge, secondo cui un sindaco potrebbe condizionare il proprio elettorato, vengono categoricamente respinte. Giuseppe Rinaldi, consigliere provinciale e sindaco di Montesano sulla Marcellana , dichiara: “Il danno più grande non lo si fa ai sindaci ma ai cittadini perché non si favorisce la partecipazione di chi quotidianamente già guida comunità piccole-medie e grandi.” Rinaldi prosegue affermando che pensare che un cittadino voti “solo ed esclusivamente perché il proprio sindaco è candidato a prescindere dal programma, a prescindere dalle appartenenze politiche, a prescindere dalla qualità della proposta politica significa pensare che il cittadino è parte di un gregge non libera persona umana con la sua ragione e capacità di scelta e autodeterminazione.” Una legge che, a suo dire, è “tipica delle leggi di casta, approvata nel e col silenzio di tutti i consiglieri, tranne l’opposizione di centrodestra che ha fatto sentire la sua voce a favore dei primi cittadini.”

Il paradosso delle responsabilità dei sindaci

L’amara conclusione di Rinaldi evidenzia un paradosso: “Non basta ogni giorno tutte le responsabilità che ricadono sui sindaci ma pure i nostri organi sovracomunali che ci dovrebbero tutelare prendono altre strade! Ma veramente il problema della politica regionale sono i sindaci della Campania?” La domanda rimane aperta, alimentando il dibattito sulla rappresentatività e la partecipazione nel panorama politico regionale.

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