A partire da oggi, 12 giugno, entra in vigore un giro di vite significativo sulle norme che regolano l’installazione e l’utilizzo degli autovelox su tutto il territorio nazionale. Un decreto firmato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti lo scorso aprile rivoluziona le prassi delle amministrazioni locali, ponendo fine alla proliferazione indiscriminata di questi dispositivi e introducendo requisiti più stringenti per la loro operatività.
Questa stretta normativa mira a garantire maggiore trasparenza e a ricondurre l’uso degli autovelox alla loro funzione primaria di sicurezza stradale, non più meramente di strumento per incrementare i proventi comunali.
Omologazione Obbligatoria: la parola della Cassazione
Una delle novità più rilevanti è lo stop agli autovelox non omologati. La decisione è il risultato di una sentenza della Corte di Cassazione che ha stabilito la differenza sostanziale tra “approvazione” e “omologazione”.
Secondo i Supremi Giudici, l’approvazione ministeriale di un modello di autovelox non è sufficiente; è invece necessaria una procedura di omologazione, più rigorosa e complessa. Ne consegue che “qualsiasi sanzione elevata da apparecchi approvati – ma non omologati secondo le nuove regole – sarà dichiarata nulla da Prefetti e Giudici di Pace”. Questa misura rappresenta un duro colpo per i comuni che hanno fatto affidamento sulle entrate derivanti dalle multe, spesso milionarie, generate da questi dispositivi.
Distanze minime e posizionamento strategico: regole chiave per la sicurezza
Il nuovo decreto introduce regole precise anche per il posizionamento e le distanze tra gli autovelox. L’obiettivo è prevenire installazioni arbitrarie finalizzate unicamente all’aumento del gettito economico. Da oggi, l’installazione di un autovelox richiederà il parere obbligatorio del Prefetto, garantendo che la decisione non sia esclusiva del singolo Comune.
Inoltre, i dispositivi potranno essere installati solo in luoghi dove “sussistono i presupposti previsti dalla legge”, come strade con un alto tasso di incidenti o dove superare i limiti di velocità sia oggettivamente pericoloso. Sono state definite anche le distanze minime tra gli apparecchi:
- almeno 1 km tra il segnale del limite di velocità e l’autovelox;
- almeno 4 km tra un autovelox e l’altro in autostrada;
- almeno 500 metri tra un autovelox e l’altro in aree urbane.
Limiti di velocità e tipologie di strade: chiarezza per gli automobilisti
Il decreto stabilisce ulteriori limiti riguardo ai valori di velocità e al tipo di strade in cui è consentito l’uso degli autovelox. Nelle strade extraurbane con limite di velocità a 110 km/h, non sarà possibile utilizzare autovelox che rilevino velocità inferiori a 90 km/h. Per le strade provinciali con limite di velocità a 90 km/h, il limite minimo di rilevazione scende a 70 km/h. Infine, nelle strade cittadine, gli autovelox non potranno operare sotto i 50 km/h.
Queste nuove disposizioni mirano a rendere l’applicazione della normativa più equa e orientata alla prevenzione, garantendo che le sanzioni siano comminate per violazioni significative e non per infrazioni minime dettate da posizionamenti strategici.
Nel salernitano per anni ha fatto discutere la questione dell’autovelox di Agropoli, poi smantellato, e dei controlli del comune di Rutino con un apparecchio mobile. In base alla nuova normativa, con i limiti di velocità ad oggi in vigore, la Cilentana non potrà essere oggetto di rilievi della velocità mediante autovelox.