• Live TV Canale 79
  • Pubblicità
Notifiche
Logo InfoCilento
  • Attualità
  • Cronaca
  • Politica
  • Eventi
  • Sport
  • Tv – Canale 79
  • Turismo
  • Contattaci
  • Preferiti
Logo InfoCilento
Notifiche
Cerca un articolo
  • Attualità
  • Cronaca
  • Politica
  • Eventi
  • Sport
  • Tv – Canale 79
  • Turismo
  • Contattaci
  • Preferiti
Seguici

Curiosità, tradizioni del Cilento: la vendemmia

Un momento importante e una festa nella vita contadina d'un tempo

A cura di Cinzia Sapienza
Pubblicato il 28 Settembre 2018
Condividi

Il momento in cui anticamente si effettuava la vendemmia (“viligna”) era letteralmente un momento di festa e di aggregazione.

La prima operazione per la produzione del vino consisteva nell’“attuffare la tina”, ovvero nel riempire un tino d’acqua tale da ripulirlo dal tartaro che si era formato dopo l’utilizzo dell’anno precedente; per l’occasione anche le damigiane (“ramiggiani” e “piretti”) venivano pulite e messe ad asciugare a testa in giù, e stessa operazione veniva fatta per i barili, per l’imbuto col filtrante (“’u mutu ‘ccu ‘u sitiddu”), e per il sacco di canapa, occorrente anche quest’ultimo per la filtratura del prodotto.

La raccolta dell’uva era un compito prettamente delegato alle donne, le quali con vestiti da festa tipici dell’occasione, tra balli festosi cantavano le famose “cilindrane”, ovvero canti a cori alternati, mentre tagliavano i grappoli d’uva con delle forbici adatte all’operazione, avendo cura di eliminare gli acini ammuffiti e quanto altro fosse da scartare.

L’uva, una volta terminata la raccolta, veniva posta nel tino, sulla cui parte inferiore si trovava un foro che permetteva il versamento della sua spremitura in una sottostante tinozza (“tiniaddu”), – e chiaramente il preliminare per la spremitura era un’accurata lavanda dei piedi dell’addetto alla pigiatura. Il succo che si ricavava a questo punto veniva detto “miruddu”: una volta approntato questo succo, gli asini ne trasportavano anche due barili alla volta in luoghi dedicati alle fasi successive di lavorazione. Tra queste la prima era quella della ‘fermentazione’ (“rivuddu”), favorita dal lavorìo dell’uva e dal conseguente calore prodottosi. Infine, il mosto veniva immesso nelle damigiane in base a dei tempi stabiliti secondo le fasi lunari, e una volta terminata del tutto la sua fermentazione, veniva travasato in altre damigiane e salvaguardato in superficie da uno strato di olio che ne proteggesse l’aroma e ne impedisse l’acetificazione.

La vendemmia solitamente avveniva nel mese di settembre e già a metà novembre si poteva gustare il vino nuovo. Oggi, però, purtroppo, il metodo di raccolta è ben diverso e più industriale. Dell’antica festa resta poco.

Continua a leggere su InfoCilento.it

TAG:CilentoCilento Notizievendemmia
Condividi questo articolo
Facebook Whatsapp Whatsapp Threads Copia Link
Municipio Capaccio Paestum

Capaccio Paestum, un nuovo parcheggio a Torre di Mare: al via l’iter progettuale

Il Comune punta a risolvere le criticità legate alla carenza di parcheggi…

Modesto del Mastro

Ospedale, Del Mastro (FdI): “Le promesse ad orologeria del Pd”

“Dopo Lampasona, anche Picarone fa campagna sull’ospedale”

Bonificate le micro-discariche nel territorio di Atena Lucana: raccolti oltre 15 quintali di rifiuti

La maggior parte dei materiali rinvenuti appartiene alla categoria dei rifiuti urbani

  • Torna alla home

Invia il tuo articolo o la tua segnalazione alla redazione

Condividi le tue storie con noi e diventa parte della comunità di Infocilento. Dai voce ai tuoi racconti e arricchisci il portale con il tuo contributo.

  • Scopri di più
InfoCilento - Canale 79
Canale79
  • Redazione
  • Contattaci
  • Pubblicità
  • Collabora
  • Come vederci
  • Scarica l’app
  • Newsletter
  • Privacy
  • Facebook
  • X
  • Youtube
  • Google news
  • Instagram
  • Linkedin

© Copyright 2025 InfoCilento, registrazione Tribunale di Vallo della Lucania nr. 1/09 del 12 Gennaio 2009. Iscrizione al Roc: 41551. Editore: Domenico Cerruti – Proprietà: Red Digital Communication S.r.l. – P.iva 06134250650. Direttore responsabile: Ernesto Rocco | Tutti i contenuti di questo sito sono di proprietà della casa editrice, testi, immagini, video o commenti, non possono essere utilizzati senza espressa autorizzazione. Per le notizie o fotografie riportate da altre testate giornalistiche, agenzie o siti internet sarà sempre citata la fonte d’origine. Dove non sia stato possibile rintracciare gli autori o aventi diritto dei contenuti riportati, i webmaster si riservano, opportunamente avvertiti, di dare loro credito o di procedere alla rimozione. La redazione non è responsabile dei commenti presenti sul sito o sui canali social. Non potendo esercitare un controllo continuo resta disponibile ad eliminarli su segnalazione qualora gli stessi risultino offensivi e/o oltraggiosi. Relativamente al contenuto delle notizie, per eventuali contenuti non corretti o non veritieri, è possibile richiedere l’immediata rettifica a norma di legge.