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Omicidio Olena Tonkoshkurova, la Cassazione conferma condanna a 21 anni

I giudici hanno rigettato il ricorso contro la sentenza di appello

A cura di Erminio Cioffi
Pubblicato il 25 Ottobre 2017
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I giudici hanno rigettato il ricorso contro la sentenza di appello

Polla – la Corte di Cassazione nella serata di ieri ha confermato la condanna a 21 anni di reclusione nei confronti di Dmytro Zastavnetskyi, il 27enne di nazionalità ucraina autore dell’omicidio di Olena Tonkoshkurova la massaggiatrice 50enne di nazionalità Ucraina barbaramente uccisa a Polla il 24 giugno del 2013 nella camera da letto della sua abitazione al civico 23 di via Porta del Bagno nel pieno centro del comune di Polla.

La donna morì per dissanguamento dopo essere stata colpita alla gola con un coltello. Zastavnetskyi, che ora si trova recluso nel carcere di Bellizzi Irpino in provincia di Avellino in primo grado era stato condannato a 26 anni di reclusione, condanna poi ridotta in appello. Per nascondere le tracce l’assassino aveva appiccato anche un incendio all’interno dell’abitazione mettendo a rischio anche l’incolumità delle persone che vivono nella stessa zona. Il 27enne era stato arrestato dopo circa 24 ore dall’omicidio grazie ad una brillante attività investigativa messa in atto dai Carabinieri della Stazione di Polla che erano riusciti a raccogliere una serie di elementi che sono serviti a provare la colpevolezza del giovane ucraino.

In appello il Procuratore Generale al termine della sua requisitoria aveva chiesto una riduzione della pena a 23 anni invece l’avvocato difensore aveva chiesto in appello l’assoluzione del suo assistito per la mancanza di elementi in grado di provarne la colpevolezza.

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