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Sbancamento della fascia dunale, in due a processo

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 28 Aprile 2015
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CAPACCIO. Avviso di conclusione delle indagini per Roberto Ciuccio, consigliere comunale e Giuseppe Impemba, dipendente della società Paistom. I due erano indagati nell’ambito di un’inchiesta condotta dagli uomini del corpo forestale dello Stato per uno sbancamento della fascia dunale del litorale capaccese, avvenuto nel giugno del 2013. Ciuccio era finito nell’inchiesta in quanto consigliere comunale delegato a sovrintendere i lavori avviati dall’ente per la riqualificazione dell’area costiera. Impemba, invece, all’epoca dei fatti ricopriva il ruolo di capocantiere dell’azienda speciale che stava effettuando le opere. Stando alle indagini, coordinate dal Pubblico Ministro della Procura della Repubblica di Salerno, Katia Cardillo, sull’area dunale della località Laura di Capacciom e nello specifico nel tratto compreso tra i lidi Tritone e Kennedy, furono effettuati dei lavori irregolari di sbancamento che portarono all’abbattimento di ben centosedici alberi di pino ed eucalipto e all’eliminazione della flora tipica della macchia mediterranea. Ciò avrebbe causato la distruzione dei cordoni dunali e l’alterazione della zona, tra l’altro sottoposta a vincoli paesaggistici e dichiarata di interesse pubblico. Il tutto sarebbe avvenuto senza le necessarie autorizzazioni previste per legge. In totale, secondo quanto accertato dal nucleo investigativo provinciale della forestale, sarebbero stati interessati dai lavori circa ventimila metri quadrati di fascia dunale. Per il consigliere comunale Roberto Ciuccio e Giuseppe Impemba, l’accusa è di aver eseguito in concorso tra loro delle opere in assenza delle previste autorizzazioni su beni paesaggistici di interesse pubblico. Nel procedimento anche il comune di Capaccio era intervenuto dichiarandosi parte offesa. L’ente guidato dal sindaco Italo Voza, inoltre, il mese scorso aveva chiesto il dissequestro dell’area per poter eseguire dei lavori di «rinaturalizzazione e rifunzionalizzazione» dell’oasi. La richiesta, però, è stata respinta dal pubblico ministero. Sul caso è stato presentato ricorso che sarà discusso il prossimo 20 maggio dinanzi al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno, Sergio De Luca. «L’iscrizione mia e di Impemba nel registro degli indagati è un atto dovuto», ha spiegato il consigliere Roberto Ciuccio che si dice sereno e fiducioso dell’operato della magistratura. I lavori eseguiti nel giugno 2013, autorizzati dalla Provincia di Salerno, avevano quale obiettivo quello di rimuovere piante morte , rifiuti, recinzioni, cannucce ed altri materiali dalla fascia dunale, al fine di prevenire incendi e mettere in sicurezza gli accessi al mare.

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