Attualità

Villammare sotto shock: il padre del bimbo di 9 mesi chiede verità e giustizia

Il padre, tramite l'avvocato Franco Maldonato, chiede chiarezza sulle cause delle lesioni, mentre la Procura di Lagonegro indaga

Maria Emilia Cobucci

13 Giugno 2025

La comunità di Villammare è in apprensione per le sorti di Pietro, il bambino di nove mesi, ricoverato in condizioni critiche presso l’ospedale Santobono di Napoli dallo scorso 5 giugno. La vicenda, che ha scosso l’intero comprensorio, è seguita con il fiato sospeso, data la gravità delle condizioni del piccolo.

La posizione del padre e l’intervento dell’avvocato Franco Maldonato

L’avvocato Franco Maldonato, legale del padre del bambino, ha espresso il profondo stato di shock del suo assistito. “Il papà è sconvolto non riesce a capacitarsi di quello che è accaduto”, sono state le sue prime dichiarazioni. La famiglia è stata duramente colpita, con l’altro figlio della ex coppia, di quattro anni, allontanato dalla casa materna e affidato ai servizi sociali dopo la revoca della potestà genitoriale alla madre.

La battaglia per l’affidamento e la ricerca della verità

Il padre, tramite il suo legale, ha chiarito la sua intenzione di riavere l’affidamento del figlio più grande: “Il papà non intende assolutamente rinunciare all’affidamento del piccolo – ha poi aggiunto il legale – garantendo la cura, l’affetto e le attenzioni di cui necessità un bambino di 4 anni”. L’obiettivo primario del genitore è riportare a casa il figlio e riabbracciarlo.

In merito alla complessa situazione che ha coinvolto il bimbo di nove mesi, il padre desidera ardentemente scoprire la verità su quanto accaduto al piccolo Pietro. Tuttavia, l’avvocato Maldonato ha sottolineato che non c’è alcuna intenzione di accusare la madre del bambino o il suo attuale compagno. “Il padre del bambino non ha mai sospettato di maltrattamenti neanche dinanzi a tutto ciò che è accaduto”, ha chiosato il legale.

Sicuramente non ha alcuna intenzione di puntare l’indice accusatore nei confronti di alcuno. Anche perché con l’ausilio della nostra assistenza ha preso atto che la diagnosi formulata dai sanitari del Santobono, con riferimento all’emorragia cerebrale, identifica una lesione parenchimale di carattere spontane. Ciò vuol dire che i sanitari non sono riusciti a rintracciare i segni estrinseci di un insulto esterno diretto ovvero indiretto, che si pone in perfetta consonanza con l’ obiettività clinica registrata all’ingresso in ospedale.

Il dato clinico

Questo che è un dato clinico di carattere vincolativo si accorda bene anche, per altro, con la diagnosi formulata dal pediatra di fiducia della famiglia secondo il quale sarebbe venuto al mondo con un edema cerebrale poi involuto verso un’ischemia cerebrale. L’onestà intellettuale di ciascuno di noi non può non prendere atto di questa situazione. Tuttavia rimangono inspiegabili le ferite alle tre costole e al femore.

Bidogna accertare se queste ferite sono l’effetto di una caduta, di una imprudenza o di una negligenza si cui aveva in custodia il bambino oppure sono dovute da altre cause”.

Proseguono le indagini della Procura di Lagonegro

Intanto procedono serrate le indagini da parte della Procura di Lagonegro intenzionata a scoprire cosa è accaduto al piccolo Pietro. Si continua ad indagare per scoprite tutta la verità.

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