La tombola, un pilastro delle festività natalizie in Italia, cela un ricco patrimonio di significati e tradizioni. Nata come alternativa al lotto, vietato durante le festività, questo gioco ha saputo conquistare il cuore di generazioni, trasformandosi in un vero e proprio rituale familiare.
La numerologia della tombola fa riferimento alla smorfia napoletana. Vediamo il significato dei numeri della Tombola.
Ecco il significato di tutti i numeri
1: L’uno (“Il numero 1/Il primo”), una cosa unica e irripetibile, anche se dopo l’Unità è stato anche usato per definire L’Italia.
2: La piccerella (“La bambina/Donna piccola”), la bambina;
3: ‘a Gatta (“Un gatto femmina”), la gatta
4: ‘o puorco, il maiale inteso sia come animale che come uomo poco gentile.
5: ‘a mana, la mano
6: chella ca guarda ‘nterra (“Vagina/vulva/organi femminile”), la cosa che guarda a terra, indicazione delle parti intime femminili.
7: ‘o Vaso, il vaso.
8: a’ Maronna, la Madonna, a volte anche la mamma defunta
9: ‘a figliata (“Gruppo di figli”), la figliata, figli nati da una stessa gravidanza.
10: ‘e fasule, i fagioli.
11: ‘e suricille, i topi piccoli quelli che solitamente entrano in casa, e che si trovano nelle campagne.
12: ‘o surdate, i soldati. A volte si può utilizzare questo numero pure per indicare un guerriero medievale o Samurai
13: Sant’Antonio, inteso come Sant’Antonio da Padova. Santo protettore della città di Padova.
14: ‘o mbriaco, l’ubriaco molesto ma anche quello ilare.
15: ‘o guaglione, l’adolescente o il ragazzo.
16: ‘o culo (“Il deretani”), il culo o il sedere, principalmente riferito come “Un colpo di fortuna”
17: ‘a disgrazia. La disgrazia, abbinata naturalmente all’antico pensiero che il 17 fosse un numero sfortunato, perché tradotto in numeri romani, e letto in latino il suo significato era: Morte
18: ‘o sanghe, il sangue.
19: ‘a resata, la risata molto forte.
20: ‘a festa, sia religiosa che popolare.
21: ‘a femmena annura (“Donna nuda/poco vestita/in topless”), la femmina nuda simbolo non di pensieri sconci, ma della bellezza molto accentuata.
22:’o pazzo (“Il pazzo/Uomo che ha comportamenti folli”), non il matto da curare, ma colui che compie azioni sopra le righe e considerate folli.
23: ‘o scemo, lo scemo.
24: ‘e gguardie, intese come guardie carcerarie, ma anche come i poliziotti della polizia penitenziaria.
25: Natale. Il natale
26: Nanninella, derivante del nome Anna, madre della Vergine Maria.
27: ‘o cantero, il vaso da notte.
28: ‘e zizze, il seno o le mammelle di donna innanzitutto, ma anche di animali.
29: ‘o pate d’e criature, il padre dei bambini, utilizzato per indicare l’organo riproduttivo maschile.
30: ‘e ppalle d’o tenente (“Le munizioni/Colpi di pistola o di fucile”), la traduzione letteraria è le munizioni del tenente.
31: ‘o padrone ‘e casa: il padrone della casa in fitto.
32: ‘o capitone: l’anguilla femmina, un piatto tipico, cucinato nei tempi antichi nel periodo di natale nella città di Napoli e nei suoi comuni.
33: ll’anne ‘e Cristo, l’età in cui Gesù Cristo morì in croce.
34: ‘a capa, la testa.
35: l’aucelluzz, l’uccellino.
36: ‘e castagnelle, le castagnette che si riferiscono alla versione popolare delle nacchere spagnole.
37: ‘o monaco, inteso come il monaco con la tunica ordinato.
38: ‘e mmazzate, le mazzate, le percosse.
39: ‘a funa n’ganna, la corda al collo: l’impiccagione, essere impiccato o impiccarsi.
40: ‘a paposcia, questa è il nome per identificare l’ernia inguinale, riferito più che altro al sesso maschile.
41: ‘o curtiello, questo sta per indicare solo il coltello come arma e non quello da tavola.
42: ‘o caffè: naturalmente la bevanda più amata dai napoletani che ne sono maestri, il caffè.
43: ‘onna pereta fore ‘o barcone: letteralmente, Donna Pereta affacciata al balcone, questa è un’immagine utilizzata per descrivere una donna pettegola e solitamente facente parte del popolo.
44: ‘e ccancelle, sono le carceri.
45: ‘o vino buono, il vino buono.
46: ‘e denare, il denaro inteso più come moneta che come banconote.
47: ‘o muorto, il morto, si rifà principalmente a un parente o un conoscente defunto da poco tempo.
48: ‘o muorto che parla: una delle espressioni più famose della Smorfia, il morto che parla e colui che può dare i numeri vincenti, portare consiglio ecc… Solitamente è di buon auspicio nei sogni o di avvertimento.
49: ‘o piezzo e carne: il pezzo di carne, non inteso come un taglio da macelleria, ma inteso, con una visione un po’ antica e misogina, come l’espressione per intendere una donna con un corpo prosperoso e bello da vedere.
50: ‘o ppane, il pane, un alimento immancabile a tavola ieri come oggi.
51: ‘o ciardino, il giardino.
52: ‘a mammà. La mamma una delle figure più importanti, tenere e consolatrici nel mondo della smorfia.
53: ‘o viecchio, il vecchio inteso in senso positivo come un anziano saggio e in grado di fornire consigli.
54: ‘o cappiello, il cappello, segno una volta di soldi e benestare.
55: ‘a museca (“La musica”), considerata principalmente la musica popolare, quella delle feste patronali e di piazza.
56: ‘a caruta (“Caduta/L’atto del cadere a terra”), la caduta a terra di una persona, una caduta solitamente divertente ed esilarante.
57: ‘o scartellato, il gobbo (“Colui che ha la gobba”): Una figura molto conosciuta anche questa nella Smorfia e nella superstizione in generale il gobbo si dice porti fortuna se si tocca la sua gobba.
58: ‘o paccotto (“Il pacco/pacchetto”) un pacchetto che può essere un pacco della posta, o un pacco imballato.
59: ‘e pile (“Peli/Peluria”) i peli maschili considerati principalmente come un vanto maschile e virile.
60: ‘o lamiento (“Il lamento/ Lamentarsi “), il dolore per un avvenimento serio.
61: ‘o cacciatore.
62: ‘o muorto acciso, una persona morta assassinata.
63: ‘a sposa: la sposa, dunque la ragazza che diviene donna e crea una famiglia.
64: ‘a sciammeria, la giacca per gli eventi e le cerimonie.
65: ‘o chianto, il pianto, di rammarico vero e dolore.
66: ‘e doie zetelle: letteralmente le due nubili, comunque “zitelle” e dunque anziane mai sposate.
67: ‘o totaro int’a chitarra, il totano nella chitarra, quest’espressione è esplicitamente rivolta all’atto sessuale tra uomo e donna.
68: ‘a zuppa cotta, la zuppa cotta è un alimento che denotava la classe operaia e quella povera.
69: sott’e ‘ncoppa, il sottosopra, come il numero 69 appare, anche qui il numero della smorfia si rifà a una dicotomia intesa come prettamente sessuale.
70: ‘o palazzo: la casa in cui si risiede, di proprietà.
71: l’ommo ‘e mmerda, l’uomo di merda inteso come una persona di cui non ci si può fidare, che ha fatto un torto, o che comunque si comporta in malo modo nella vita.
72: ‘a maraviglia, la meraviglia.
73: ‘o spitale, l’ospedale.
74: ‘a rotta, la grotta, in particolare s’intende quella in cui nacque Gesù.
75: Pulcinella figura carnevalesca, simbolo della città Napoletana, considerato anche un buon portafortuna.
76: ‘a funtana, la fontana, come l’acqua metafora della vita.
77: ‘e riavulille, i diavoletti.
78: ‘a bella figliola, la prostituta.
79: ‘o mariuolo, la persona disonesta o il ladro.
80: ‘a vocca, la bocca.
81: ‘e sciure, i fiori.
82: ‘a tavula ‘mbandita, il banchetto, inteso come desiderio di chi vive nella povertà.
83: ‘o maletiempo: il mal tempo.
84: ‘a cchiesa, la chiesa come edificio e non come dogma.
85: ll’aneme ‘o priatorio, il purgatorio e le sue anime.
86: ‘a puteca, il negozio ma più precisamente la bottega, come un negozio di alimentari.
87 :’e perucchie, i pidocchi, segno di sporcizia ma anche di povertà
88: ‘e casecavalle, i caciocavalli (formaggio), ma spesso riferito anche al seno della donna.
89: ‘a vecchia, la vecchia una donna anziana, ma anche visto come il trascorrere del tempo.
90: ‘a paura, la paura.