Il nuovo Piano Urbanistico Comunale (PUC) di Ogliastro Cilento è al centro di una dura contestazione da parte del gruppo di minoranza Ogliastro Futura. A pochi giorni dalla prevista approvazione in Consiglio Comunale, fissata entro il 30 giugno, il consigliere Antonio Abate, portavoce dell’associazione, lancia l’allarme su un presunto “trucco” che renderebbe l’edificabilità una prerogativa per pochi, trasformando il piano in un “gioco di un illusionista”.
Edificabilità Limitata
Secondo la denuncia di Abate, nonostante la Regione abbia assegnato al Comune la possibilità di edificare 14 nuovi alloggi, le cartografie del piano sembrerebbero indicare una potenziale edificabilità per circa 500 unità. Tuttavia, questa apparente ampiezza verrebbe smentita nelle relazioni tecniche, spesso meno consultate, dove si precisa il rispetto dei limiti regionali attraverso una “procedura a sportello”.
Il consigliere spiega: “I primi che arriveranno allo sportello a presentare l’istanza realizzeranno le costruzioni, mentre, superato ‘il plafond’ a disposizione, gli altri terreni, riportati come edificabili, resteranno inedificabili! Questo è un vero gioco di prestigio.” La critica si concentra sulla mancanza di chiarezza e certezza delle regole, fondamentali in un piano urbanistico che dovrebbe essere “leggibile da tutti”.
I timori
La preoccupazione di Ogliastro Futura non si limita alla gestione attuale, ma si estende alle implicazioni future di un simile meccanismo. Pur riconoscendo la correttezza degli attuali amministratori e dipendenti comunali, Antonio Abate solleva interrogativi sulla vulnerabilità del sistema a future gestioni meno scrupolose: “Chi ci assicura che domani, non arrivi qualche amministratore poco serio, molto attento a interessi privati o a crearsi una clientela politica, e utilizzi queste funzioni ‘a sportello’ a proprio piacimento?” Il rischio paventato è che lungaggini burocratiche o manipolazioni dei protocolli possano decidere, di fatto, chi potrà edificare e chi no, influenzando direttamente il valore delle proprietà e gli investimenti dei cittadini.
“Rifiuto di confronto”
La minoranza evidenzia, inoltre, come l’Amministrazione abbia rifiutato la proposta di organizzare incontri pubblici per spiegare il funzionamento del PUC alla popolazione. Tale rifiuto desta ulteriore preoccupazione, data l’importanza delle procedure per operatori di settore, imprenditori e cittadini interessati. A completare il quadro, la beffa: il 90% dei terreni classificati come edificabili, ma di fatto non edificabili per esaurimento del “plafond”, continueranno comunque a dover pagare l’IMU. Antonio Abate conclude la sua analisi criticando il modus operandi che a suo dire porterà “Molti pagheranno per dare un privilegio a qualcuno”, lanciando un appello alla Provincia per una “seria riflessione prima di approvare questo piano”.