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Caso Alfieri, legali pronti a ricorso in Cassazione

La difesa potrebbe rivolgersi alla Cassazione senza attendere le motivazioni del Tribunale del Riesame

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 1 Novembre 2024
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Sono giorni di lavoro per la difesa di Franco Alfieri e degli altri coinvolti nell’inchiesta per presunti appalti truccati a Capaccio Paestum. Lunedì il Tribunale della Libertà ha concesso al politico cilentano gli arresti domiciliari, dopo quasi un mese trascorso in carcere (era stato arrestato il 3 ottobre). Il Riesame ha invece respinto il ricorso degli altri indagati, per i quali era i domiciliari erano già stati previsti dall’ordinanza del Gip.

Le prossime mosse

Per tutti c’è la possibilità di rivolgersi alla Cassazione ma il rebus è legato ai tempi relativi alle motivazioni della decisione del Tribunale della Libertà. Queste arriveranno entro 45 giorni dall’udienza, un tempo considerato troppo lungo, tant’è che si potrebbe decidere di rivolgersi agli Ermellini senza attendere il perché delle scelte dei giudici salernitani.

Gli avvocati contesterebbero nuovamente l’utilizzo delle intercettazioni e delle competenze territoriali. Sotto quest’ultimo profilo, secondo la difesa, il presunto atto corruttivo alla base dell’inchiesta, ovvero i bonifici della società Dervit in favore della Alfieri Impianti legati ad un subappalto per opere a Battipaglia, si sarebbero concretizzati a Torchiara, ricadendo quindi sotto la giurisdizione del Tribunale di Vallo della Lucania e non di quello di Salerno. Se questa tesi venisse accolta, l’ordinanza di custodia cautelare sarebbe nulla e gli atti passerebbero alla Procura di Vallo della Lucania, con la conseguente possibilità di scarcerazione per tutti gli indagati.

I difensori avevano inoltre già contestato l’interpretazione delle intercettazioni telefoniche, sostenendo che i contenuti non dimostrerebbero né l’esistenza di un accordo corruttivo né il rischio di inquinamento probatorio. Secondo i legali, le conversazioni sarebbero state estrapolate dal contesto e interpretate in modo parziale, senza considerare gli elementi a favore degli indagati.

Anche la Procura, dal suo canto, potrebbe rivolgersi alla Cassazione, qualora dovesse ritenere le decisioni del Riesame non idonee. Nei prossimi giorni potrebbero esserci aggiornamenti importanti.

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