Massimo La Porta, consigliere comunale di Agropoli, è stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia durato quasi due ore presso il tribunale di Vallo della Lucania. L’interrogatorio è avvenuto nell’ambito dell’indagine delle Fiamme Gialle sui corsi di formazione che, partita dal Cilento, si è estesa in tutta Italia. La Porta è agli arresti domiciliari da dieci giorni.
Durante l’interrogatorio di garanzia, La Porta, assistito dall’avvocato Federico Conte, ha chiarito la propria posizione, ribadendo di non essere lui a preparare i documenti per la formazione finita nel mirino degli inquirenti. Ha spiegato di aver svolto l’incarico di consulente esterno per un solo anno e che le sue prestazioni professionali sono state fatturate e saldate.
La Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, che ha coordinato l’indagine, ha disposto il sequestro preventivo di circa 57 milioni di euro, corrispondenti all’illecito profitto ricavato da una presunta associazione a delinquere finalizzata all’emissione di fatture false, indebita compensazione di crediti d’imposta e autoriciclaggio. Nove le persone finite al centro dell’indagine, di cui due in carcere, cinque ai domiciliari tra cui La Porta e due all’obbligo di firma.
L’avvocato Conte, dopo l’interrogatorio di garanzia, valuterà se presentare ricorso al Riesame per chiedere la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di La Porta che si è quindi dichiarato estraneo ad ogni accusa.