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Vallo, Ospedale San Luca: disavventura per un neonato. Sfogo del padre: “trattati come profughi”

Il racconto di Simone, il quale ha vissuto una brutta esperienza presso l'ospedale San Luca di Vallo della Lucania con il suo bimbo di un mese e mezzo

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 20 Gennaio 2022
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Neonato

Disavventura al pronto soccorso dell’Ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania, per una coppia di ragazzi di Omignano.

E’ amareggiato, Simone, quando ci racconta lo spiacevole episodio che ha coinvolto lui, la compagna e il loro bimbo di un mese e mezzo. Riportiamo, integralmente, il suo racconto e il suo sfogo; perchè, dice, “queste cose non devono accadere a nessuno, ma soprattutto quando di tratta di bambini così piccoli e innocenti”.

Le dichiarazioni del papà del piccolo

“Il nostro bambino, di appena un mese e mezzo, presentava forte raffreddore e muchi. Si sa che per i neonati, la presenza di muchi, può rappresentare un pericolo se non si interviene tempestivamente, con le dovute cure mediche.

Così io e la mia compagna, ci siamo recati, impauriti e preoccupati, al pronto soccorso di Vallo della Lucania alle ore 20:00.

All’arrivo ci hanno sottoposto a tampone rapido, il mio e quello della mia compagna, sono fortunatamente risultati negativi, quello del nostro bimbo, invece, purtroppo positivo.

A questo punto, il pediatra, visita il bambino su una sedia all’ingresso del PS; ci avverte di non trattarsi di Covid-19, in quanto anche la saturazione era perfetta 98/100, ma di un virus più serio e che, non essendo attrezzati per tutte le cure del caso, il bambino deve essere trasferito all’ospedale “Santobono” di Napoli.

Ci hanno portato in una stanzetta, in isolamento, per 4 ore; senza che nessuno venisse a visitare il bambino e a chiederci come stesse, se non per effettuargli altri tamponi per un totale di 5 di cui due molecolari.

Siamo stati in quella stanza dalle ore 20:00 a 00:30. Ho chiesto gentilmente ad un’infermiera, se era possibile preparare del latte per il piccolo, ma ci è stato risposto di no, in quanto il bambino, essendo positivo, doveva attendere disposizioni da Napoli.

Dopo svariate ore di attesa per sapere l’esito dei tamponi, gli ultimi due, molecolari risultano, improvvisamente, negativi. E’ solo allora che, ci liberano da quella stanza dove ci siamo sentiti trattati come profughi.

Il pediatra, a questo punto, ci dice che il bambino può essere ricoverato presso la struttura sanitaria di Vallo, perchè presenta solo muchi e un forte raffreddamento; può essere curato con aerosol e cortisone. La mattina seguente, poi, gli hanno effettuato un altro tampone molecolare, risultato anche quello negativo.

Io e la mia compagna, siamo letteralmente basiti da tutta questa situazione. Attualmente, il nostro bambino è ricoverato presso il San Luca, necessario anche l’ossigeno, poiché hanno riscontrato qualche piccola difficoltà respiratoria; non prima però di aver espresso il mio disappunto a tutto lo staff medico, per la disorganizzazione e per non aver avuto alcun riguardo verso di noi.

Ho intenzione di scrivere anche al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, perchè deve conoscere anche le criticità legate alla sanità dei piccoli centri. Queste cose non devo mai più accadere; il momento è certamente complicato e delicato per tutti, in primis per i medici, ma questo non deve assolutamente andare a scapito dei pazienti, lasciati in balia delle onde.

Faccio, infine, un appello a tutti coloro che leggeranno queste mie parole: il mio invito è di farsi sentire, perchè deve essere sempre e in ogni caso, garantito il diritto alla salute. Quello che è capitato a noi, è l’ennesimo caso di mala sanità“.

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