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Ospedale di Agropoli: niente svolta e continuano i disagi per l’utenza

Covid Hospital ancora fermo al palo e anche gli altri servizi non del tutto attivi. Continuano i disagi presso il presidio agropolese

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 1 Agosto 2020
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Ospedale Agropoli

Sembrava l’ennesima svolta per l’ospedale civile di Agropoli. Ieri la notizia: “il presidio di via Pio X riconvertito in Covid Hospital per far fronte all’aumento dei casi covid sul territorio”. Di fatto è stata un’errata interpretazione da parte di qualche politico di un provvedimento firmato dal direttore generale dell’Asl Salerno Mario Iervolino. Il documento non è finalizzato ad attivare il reparto covid per far fronte all’esigenza di avere strutture disponibili ad accogliere i pazienti infetti; si tratta semplicemente di una presa d’atto dei lavori realizzati per procedere alla liquidazione di circa 500mila euro alle ditte che li hanno eseguiti.

Un passaggio che per qualcuno è comunque propedeutico all’apertura del covid hospital, ma che di fatto non aggiunge nulla sul piano pratico considerato che la riconversione dell’ospedale di Agropoli era stata già disposta la scorsa primavera ma per ora tutto è fermo al palo.

Covid Hospital fermo al palo, nonostante l’aumento dei contagi

Eppure l’aumento dei contagi avrebbe consigliato un’apertura. Soltanto nel Cilento sono 36 i casi di coronavirus, sette persone sono ricoverate tra le strutture napoletane e salernitane. Proprio il trasferimento di un 21enne di Agropoli presso lo “Scarlato” di Scati aveva destato nei giorni scorsi notevoli polemiche in città considerato, appunto, che l’ospedale agropolese era stato immaginato proprio come covid hospital la scorsa primavera. A giugno, con il completamento dei lavori, dalla Regione avevano evidenziato l’impossibilità di aprire il reparto considerata l’assenza di pazienti.

Con l’aumento dei casi e di conseguenza dei ricoveri, però, sono emerse non poche perplessità sulla mancata attivazione del reparto. Quest’ultimo ha a disposizione 29 posti letto, suddivisi tra terapia intensiva e sub-intensiva. I lavori eseguiti nei mesi scorsi, inoltre, avevano portato alla realizzazione anche di due sale operatorie e di altrettante sale risveglio a servizio del weeksurgery. Potenziato, inoltre, il pronto soccorso.

La mancata attivazione dei servizi

Diversi servizi, però, non sono ancora entrati pienamente in funzione di qui le polemiche avallate da una serie di episodi che hanno suscitato non poche perplessità. L’ospedale di Agropoli, infatti, non rientra a pieno titolo nella rete dell’emergenza, quindi soltanto chi vi si reca autonomamente può accedere al pronto soccorso; le ambulanze, invece, si dirigono altrove. Così, nelle scorse settimane, due utenti hanno segnalato che dei loro familiari, non trovando l’ambulanza disponibile al trasferimento in altre strutture (perché impegnata in altri interventi) erano stati costretti ad attendere diversi minuti prima di ricevere i soccorsi. Nei giorni scorsi, invece, un paziente ricoverato già al Suap di Agropoli che necessitava il trasferimento in terapia intensiva, è stato trasferito a Vallo della Lucania senza poter usufruire dei servizi presenti ad Agropoli. Insomma una situazione tutt’altro che confortante.

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