Lombardi: non perdiamo di vista i veri obiettivi
Domani mattina, lunedรฌ 20 novembre, con un sit-in e unโazione di volantinaggio su Corso Vittorio Emanuele, a Salerno, gli operai edili della provincia attueranno le prime azioni di informazione e sensibilizzazione in vista dello sciopero nazionale dellโedilizia del prossimo 18 dicembre. ร una protesta di grande rilevanza, che intende riproporre con forza sul tavolo della politica, nazionale e locale, problematiche che hanno radici antiche, anche risalenti al periodo pre-crisi.
Tuttavia โ proprio per lโimportanza di queste azioni, che nascono da situazioni di profonda sofferenza che in molti casi accomunano operai e imprenditori โ occorre focalizzare bene gli obiettivi, affinchรฉ ogni iniziativa raggiunga, comโรจ auspicabile e giusto che sia, il massimo del risultato. Non tralasciando finanche la scelta dei luoghi: oggi i sindacati edili lamentano inefficacia della politica, inutilizzo di fondi europei, ritardi nei pagamenti, licenziamenti continui, cantieri fermi, piรน sicurezza, riforma del sistema previdenziale edileโฆ
Temi che imporrebbero ben altra โlocationโ e che, in Corso Vittorio Emanuele, non troveranno purtroppo risposte giร in partenza. Finanche lโazione di volantinaggio ha perso ogni valenza ed ogni significato in un sistema elettorale che demanda ogni scelta e ogni decisione ai partiti.
Ed allora รจ importante protestare nel modo, nei luoghi e nei momenti giusti, se si vogliono conseguire obiettivi concreti.
Oggi รจ sicuramente importante richiamare la Politica e le Istituzioni alle evidenti, gravissime responsabilitร : avendo il coraggio di denunciare con forza che non ha senso promettere ancora incentivi con Industria 4.0, con buona parte delle imprese che non potrร fruirne perchรฉ non in regola con tasse e contributi. E la non regolaritร scaturisce spesso proprio dai ritardi di uno Stato che non onora i suoi debiti (sono ancora circa 60 i miliardi che le imprese attendono di riscuotere: una vergogna che non ha pari nel mondo).
Occorre anche rivendicare una seria ed organica riforma della pubblica amministrazione, perchรฉ la burocrazia diviene di giorno in giorno sempre piรน insostenibile; pretendere unโazione politica seria, โqualificataโ ed efficace che rimetta seriamente il Mezzogiorno al centro delle politiche nazionali. Le risorse vi sono, comunitarie ma non solo, ma occorre sfruttarle con rigore e tempismo. Programmi, piani dโazione, protocolli dโintesa, accordi di programma, sono carta straccia se non ne scaturiscono cantieri, opere e occupazione.
Non perdere di vista gli obiettivi, in provincia di Salerno, vuol dire anche non trascurare le problematiche territoriali. In provincia di Salerno vige ancora lโintegrativo da me sottoscritto, stipulato nel giugno 2012, precedente al Jobs Act.
Da allora, la negoziazione non si รจ mossa di un millimetro. Eppure, intorno, il mondo รจ cambiato. Ed รจ cambiata lโedilizia. Sono cambiate le imprese, ma sono mutate profondamente anche le condizioni di lavoro degli operai. Il mondo si evolve con una rapiditร inarrestabile, ma nessuno in questi anni รจ stato capace (o ha avvertito la necessitร ) di rivedere e rinegoziare quelle clausole โ a livello nazionale e locale โ benchรฉ di ragioni e presupposti per farlo ce ne fossero a bizzeffe.
La crisi ha investito in pieno, e cambiato dalle radici, anche il sistema della rappresentanza di lavoratori e imprese. Non รจ piรน possibile restare al passo con i tempi con un sistema della bilateralitร inefficiente, inefficace, autoreferenziale ed estremamente gravoso per imprese e lavoratori. Un sistema che non assiste i lavoratori (e assiste ancor meno le imprese) nei momenti di difficoltร , non garantisce una formazione ed una qualificazione vera e costante, al passo con i tempi; non determina le condizioni affinchรฉ si creino nuove opportunitร di lavoro. Non mira davvero a fare โsistemaโ, con azioni sinergiche e concertate che massimizzino i risultati per ogni sforzo, per ogni asset strategico.
Non sorprende quindi che oggi si pongano temi e problemi veri e giusti, ma nei luoghi sbagliati, perdendo di vista i veri interlocutori.
Lโedilizia necessita di una nuova piattaforma contrattuale, sia a livello nazionale che locale. Su questo FederCepi รจ impegnata con forza fin dalla sua costituzione, e ritiene questo obiettivo imprescindibile. Occorre un contratto realmente innovativo che risponda al meglio alle mutate esigenze di un settore che non puรฒ piรน reggersi su una bilateralitร cosรฌ onerosa, inefficiente ed autoreferenziale che in qualche modo finisce per giustificare al proprio interno, ciรฒ che si contesta e si denuncia nel sistema politico ed istituzionale. Non รจ immaginabile, non รจ credibile.
Occorre avere il coraggio e la capacitร di riformarsi al proprio interno, partendo proprio da una piattaforma negoziale e contrattuale nuova, moderna, efficiente, innovativa. Una piattaforma che metta al centro i processi di formazione e qualificazione; unโassistenza vera che affianchi e supporti, in trasparenza e con efficacia, imprenditori ed operai nei momenti di difficoltร ; un sistema della sicurezza che tuteli i lavoratori ma non trasformi la materia in un cumulo di scartoffie. Occorre un sistema dellโedilizia che punti a tutto questo piรน di quanto non faccia per salotti, convegni e parterre. ร il tempo dellโazione e della concretezza, ed รจ il tempo che si agisca nei modi giusti, con gli interlocutori giustiโ.