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Sapri: al prete anti ‘ndrangheta Don Panizza il premio don Giovannino Iantorno, ieri la cerimonia

"Bisogna abbattere la 'ndrangheta e tutto ciò avviene solo se chi paga il pizzo smette si farlo, se i voti non vengono pilotati e tanto altro"

A cura di Maria Emilia Cobucci
Pubblicato il 29 Luglio 2025
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Si è tenuta ieri sera, lunedì 28 luglio, presso l’aula consiliare del comune di Sapri la XIV edizione del premio “Don Giovannino Iantorno” che quest’anno è stato assegnato a Don Giacomo Panizza, dal 2002 bersaglio della ndrangheta calabrese. A fare gli onori di casa il Sindaco Antonio Gentile accompagnato dalla sorella di Don Giovannino, Maria Iantorno.

La dichiarazione

“L’importanza di questo Premio è veramente profonda – ha affermato Maria Iantorno, sorella di Don Giovannino – Dobbiamo ammettere che l’ospedale esiste grazie al movimento dei giovani, della popolazione di Sapri aiutata da mio fratello Giovanni che era un supporto ma chi si è mosso è stato il popolo”. A ricevere il premio in questa quattordicesima edizione è stato Don Giacomo Panizza, prete trasferito negli anni ’70 in Calabria, a Lametia Terme, e che dal 2002 è nel mirino della malavita organizzata.

Il premio

“L’importante è aiutare le persone che non riescono a partire – ha dichiarato Don Panizza – Dopodiché sono loro ad aiutare me e tutti coloro che pensano di essere superiori”. A proposito poi della criminalità organizzata, contro la quale il parroci combatte da sempre, Don Panizza è stato molto chiaro: “Bisogna abbattere la ‘ndrangheta e tutto ciò avviene solo se chi paga il pizzo smette di farlo, se i voti non vengono pilotati e tanto altro”. Un premio dunque che Don Panizza ha accolto con grande entusiasmo nel ricordo di Don Giovannino Iantorno.

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