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La Regione Campania vieta la combustione di materiale vegetale fino al 15 ottobre: a rischio la pulizia dei castagneti

La Regione Campania vieta la combustione di materiale vegetale fino al 15 ottobre. A rischio la pulizia dei castagneti

A cura di Alessandra Pazzanese
Pubblicato il 2 Luglio 2024
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Il Decreto Dirigenziale n. 255 del 7 giugno 2024 vieta la combustione dei residui vegetali agricoli e forestali dal 15 giugno al 15 ottobre 2024. L’ordinanza è stata promulgata dalla Direzione Generale della Protezione Civile Regionale. Una misura adottata per contenere il rischio di incendi boschivi, ma che si potrebbe ripercuotere gravemente sulla raccolta delle castagne con danni gravissimi per l’economia locale.

A sottolineare la gravità della misura adottata dalla Regione Campania, il presidente dell’Associazione “Aree Interne del Cilento”, Girolamo Auricchio, vicesindaco di Roccadaspide.

“Ben vengano tutte le misure atte a prevenire gli incendi, ma vietare la combustione del materiale vegetale dai castagneti, addirittura fino al 15 ottobre, rappresenta un problema serissimo per i castanicoltori in quanto, non potendo pulire i terreni, si ritroverebbe impossibilitati a poter procedere alla raccolta delle castagne che crea un indotto economico importantissimo” ha sottolineato Auricchio che ha chiesto ai sindaci di circa ottanta comuni che fanno parte dell’Area del Cilento Interno e del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, specie a quelli dei comuni interessati dalla castanicoltura, di adottare un’apposita Deliberazione di Giunta Comunale per chiedere, alla Regione Campania, una modifica ad un provvedimento che potrebbe avere ripercussioni pericolosissime sulla quantità e sulla qualità del prodotto che in alcuni di questi comuni, come Roccadaspide, vanta il marchio IGP.

A fare appello al presidente Auricchio affinché sollecitasse i comuni a chiedere una deroga dalla norma, almeno riguardo ai frutteti, anche Mario Miano, presidente del Consorzio di Tutela del Marrone IGP di Roccadaspide.

“Sembra che coloro che sono ai vertici non conoscano le problematiche che affrontano gli agricoltori, in questo caso i castanicoltori. Questo provvedimento è distruttivo per un’economia che è incentrata per larga parte sulla castanicoltura in ben ottanta comuni dell’Area Parco, tra cui Roccadaspide che è uno dei primi comuni, a livello nazionale, per quantità di castagne prodotta” ha aggiunto Auricchio.

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