Domenica 25 e lunedì 26 maggio, 117 Comuni italiani saranno interessati dalle elezioni amministrative. Di questi, 86 contano meno di 15mila abitanti, mentre i restanti 31 superano tale soglia. La tornata elettorale coinvolgerà anche tre capoluoghi di provincia: Matera, Ravenna e Taranto, oltre al capoluogo di Regione, Genova.
Gli elettori avranno la possibilità di esprimere il proprio voto scegliendo un candidato sindaco e una lista a esso collegata, con la possibilità di esprimere fino a due preferenze di genere diverso. Sarà importante prestare attenzione alla distinzione tra i Comuni sopra e sotto i 15mila abitanti per quanto riguarda la possibilità di effettuare il voto disgiunto.
I seggi saranno aperti domenica 25 maggio dalle ore 7:00 alle ore 23:00. Lunedì 26 maggio, invece, sarà possibile votare dalle ore 7:00 alle ore 15:00. Gli eventuali turni di ballottaggio si terranno domenica 8 e lunedì 9 giugno, in concomitanza con i referendum. Gli orari previsti per i ballottaggi saranno gli stessi del primo turno: dalle 7:00 alle 23:00 la domenica e dalle 7:00 alle 15:00 il lunedì.
Sulla scheda elettorale saranno riportati i nomi di tutti i candidati sindaco e, a fianco, le liste che li sostengono. Nei Comuni con meno di 15mila abitanti, l’elezione avviene al primo turno: il candidato che ottiene più voti viene proclamato eletto. La lista del candidato sindaco vincitore si assicura inoltre i due terzi dei seggi in Consiglio comunale. Nei Comuni che superano i 15mila abitanti, invece, se nessun candidato raggiunge il 50% più uno dei voti validi, si procederà al ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze.
Nei Comuni con meno di 5mila abitanti, ciascun elettore può esprimere una sola preferenza, indicando il cognome del candidato consigliere o consigliera prescelto. Nei Comuni più grandi, a partire dai 5mila abitanti, è possibile esprimere due preferenze. In questo caso, è fondamentale rispettare la regola dell’alternanza di genere: i candidati votati devono essere un uomo e una donna. In caso contrario, la seconda preferenza espressa verrà considerata nulla.
Anche per quanto riguarda il voto disgiunto, esiste una chiara distinzione tra le città più grandi e quelle più piccole. Nei Comuni fino a 15mila abitanti, non è consentito il voto disgiunto, ovvero non è possibile votare per un candidato sindaco e per una lista diversa da quelle che lo sostengono. Nei Comuni sopra i 15mila abitanti, invece, è prevista la possibilità del voto disgiunto. Gli elettori possono scegliere un candidato sindaco e, successivamente, votare anche per una lista che non lo appoggia, esprimendo anche le relative preferenze per i candidati consiglieri.
Nel Cilento, tre Comuni saranno chiamati alle urne a seguito dello scioglimento anticipato del consiglio comunale. Si tratta di Ispani, nel Golfo di Policastro, Sant’Angelo a Fasanella, negli Alburni, e Capaccio Paestum. Quest’ultimo Comune torna al voto dopo un anno, a seguito dell’arresto e delle conseguenti dimissioni dell’ex sindaco Franco Alfieri.
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