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«Ecomostro a Palinuro», ambientalisti chiedono interventi: la cittadinanza si mobiliti

L’associazione ambientalista “Viva il lupo” ha lanciato un allarme sulla realizzazione di una controversa opera di ingegneria naturalistica in un’area di grande valore ambientale e naturalistico. L’associazione denuncia l’impatto devastante di questa costruzione, definita un “ecomostro“, su un territorio già fragile e sottoposto a pressioni antropiche.

L’opera in questione, realizzata a Palinuro, a ridosso dell’Arco Naturale, consiste in una massiccia struttura in cemento, sabbia e reti metalliche, costruita per preservare una falesia marina. Tuttavia, secondo l’associazione, questa soluzione è eccessiva e dannosa per l’ecosistema locale.

Domande senza risposta

“Viva il lupo” solleva numerosi interrogativi sulla scelta di questa soluzione costruttiva, chiedendo: perché non è stata mantenuta la semplice rete paramassi, già presente in altre zone della falesia? Perché sono state utilizzate così grandi quantità di materiali inquinanti come cemento e reti metalliche? E soprattutto, quali saranno le conseguenze a lungo termine di questa opera sulla morfologia costiera e sulla biodiversità marina?

L’associazione sottolinea inoltre la pericolosità del cantiere che sarebbe stato lasciato incustodito e accessibile a tutti, nonostante le ordinanze di divieto. La presenza di rifiuti e il degrado del sito sono la dimostrazione di una gestione inadeguata del cantiere e di un totale disinteresse per l’ambiente.

L’appello all’amministrazione e alle istituzioni

“Viva il lupo” chiede alle istituzioni competenti (Comune, Provincia, Regione, Sovrintendenza e Autorità di Bacino) di intervenire urgentemente per chiarire le ragioni di questa scelta progettuale e per valutare l’opportunità di adottare soluzioni alternative, meno invasive e più rispettose dell’ambiente.

L’associazione invita inoltre la cittadinanza a mobilitarsi per difendere questo prezioso patrimonio naturale e a chiedere alle istituzioni una gestione più trasparente e partecipata del territorio.

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