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Sequestrati i depuratori di Ogliastro Cilento

Sequestrati i depuratori di Ogliastro Cilento. Immettevano nel Solofrone e nell'Alento reflui fognari non depurati

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 11 Marzo 2022
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OGLIASTRO CILENTO. Prosegue senza soluzione di continuità l’attività condotta dalla Guardia Costiera di Agropoli, coordinata dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania lungo l’intero territorio di giurisdizione, per la tutela dell’ambiente marino e costiero.
Nell’ambito di una complessa attività investigativa in materia ambientale, i militari hanno accertato una serie di illeciti perpetrati in violazione delle norme che disciplinano gli scarichi dei reflui fognari, ponendo sotto sequestro 2 impianti di depurazione ubicati nel Comune di Ogliastro Cilento.

Sequestrati i depuratori di Ogliastro Cilento: le indagini

L’attività d’indagine ha permesso di accertare una serie di carenze sul funzionamento degli impianti, i quali immettevano reflui fognari non depurati nei fiumi “Solofrone” e “Alento”, provocando il deterioramento degli stessi e del suolo sia dal punto di vista chimico che biologico.

Su disposizione dell’Autorità giudiziaria è stato eseguito il provvedimento cautelare di sequestro dei due impianti di depurazione e delle annesse stazioni di sollevamento, con conseguente deferimento all’Autorità Giudiziaria di 3 persone, iscritte nel registro degli indagati.

I controlli

La complessa attività di controllo sui depuratori, con la collaborazione dell’ARPA Campania (Agenzia Regionale Protezione Ambiente), ha fatto emergere l’assenza di autorizzazioni allo scarico e l’inadeguatezza strutturale, funzionale e delle strumentazioni impiegate negli impianti sequestrati.

Per tale motivo i depuratori non sono risultati idonei a garantire il rispetto dei limiti tabellari previsti dalla normativa vigente per il refluo immesso nelle matrici ambientali; l’attività assume grande rilevanza anche nel contrasto alla diffusione del virus COVID-19, considerando che le indicazioni fornite dall’Istituto Superiore di Sanità con il rapporto ISS COVID-19 n. 10/2020, individuano nell’inefficienza dei servizi di depurazione una delle cause di diffusione del SARS-CoV-2 nell’ambiente.

Analoghe attività investigative sono ancora in corso all’interno dell’interno territorio di giurisdizione, in una più ampia attività di monitoraggio e vigilanza che la Guardia Costiera realizza nell’ambito delle linee d’indirizzo impartite della Direzione Marittima della Campania e sotto il diretto coordinamento del Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, Dott. Antonio Ricci.

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