Lo scorso 20 dicembre la Giunta Regionale Campana ha adottato il Piano di Utilizzazione delle Aree del Demanio marittimo (PUAD) con finalità turistico-ricreative. Entro il 6 marzo è possibile proporre osservazioni. Già ci sono state delle audizioni con le associazioni ambientaliste e con i balneari mentre il prossimo 6 febbraio toccherà ai sindaci dei comuni costieri.
Questi, però, non avrebbero convocato preliminarmente la cittadinanza e non avrebbero messo al corrente i cittadini di quanto sta accadendo e della possibilità di formulare osservazioni entro marzo.
A sollevare la questione Lia Amato, rappresentante per il Cilento del Coordinamento Nazionale Mare Libero che non risparmia critiche per il silenzio dei sindaci, degli amministratori e degli stessi consiglieri dell’opposizione.
Ma quali sono gli elementi del Puad controversi? «Il fatto che terminologicamente nelle disposizioni generali del PUAD, fa capire che chi ha stilato il PUAD non è super partes. Ne sono esempio lampante gli articoli che pongono in ultimo le spiagge libere e che prima citano lo sviluppo turistico e solo dopo aggiungono il contentino sul paesaggio e sugli ecosistemi costieri».
«Nei prossimi giorni ci attiveremo per fare tavoli informativi sul PUAD e spiegare ai cittadini quali sono le criticità di questo PUAD e come formulare ed inviare osservazioni entro il 6 marzo», spiega Lia Amato.