Si è spento sul colpo Rivaldo Rusi, il 25enne rimasto coinvolto nella sparatoria avvenuta nella notte di domenica 22 giugno a Foria di Centola. L’autopsia, condotta questa mattina presso l’ospedale San Luca di Vallo della Lucania, ha fornito dettagli cruciali sulle cause del decesso, confermando che il giovane è stato raggiunto da un proiettile da caccia, un tipo di munizione comunemente utilizzata per la caccia ai cinghiali.
L’autopsia
L’esame autoptico, iniziato alle 12:30 e conclusosi alle 16:30, è stato eseguito dal medico legale Francesco Lombardo. I risultati hanno chiarito, in maniera inequivocabile, le cause esatte della morte del 25enne: sono stati ritrovati tre pallini all’interno degli organi vitali e altri tre all’esterno. La vittima sarebbe stata colpita alle spalle, un elemento che getta nuova luce sulla dinamica della tragica sparatoria. L’importanza di questo esame, definito “irripetibile”, è stata sottolineata dalla presenza del perito di parte Gianluca Falco.
Le indagini
La sparatoria è avvenuta nella notte tra il 22 e il 23 giugno, quando Rivaldo Rusi e altri due cittadini albanesi si sarebbero introdotti nell’abitazione dell’imprenditore locale Aurelio Valiante, 58 anni. Quest’ultimo è attualmente indagato per omicidio, lesioni gravi e occultamento di cadavere. Il fratello di Valiante è invece accusato di favoreggiamento. Le indagini proseguono, e i risultati dell’autopsia si preannunciano fondamentali per il prosieguo delle attività investigative.
L’area di Tanatologia dell’ospedale San Luca è stata presidiata fin dalle prime ore della giornata dai militari del Reparto Territoriale di Vallo della Lucania, coordinati dal comandante Roberto Ricotta, e dal 10° Reggimento Carabinieri di Napoli. Hanno partecipato alle operazioni anche i carabinieri del nucleo operativo di Sapri, guidati dal Luogotenente Pino Borneo, e gli agenti della Scientifica di Salerno, diretti dal Capitano Antonio Lezzi, che nei giorni scorsi si sono occupati dei rilevamenti nell’abitazione dell’imprenditore. All’esterno del reparto di Tanatologia, hanno atteso anche la moglie di Rusi, accompagnata dalla madre e da altri parenti. Concluse tutte le operazioni, la salma è stata liberata.