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Crisi sanitaria al Ruggi di Salerno, Nursind: manca personale ma “soluzioni proposte ignorano i vincoli normativi”

Dopo le recenti dichiarazioni del dottor Mario Polichetti in merito al caso dell’anziano costretto a permanere per giorni su una barella nel Pronto soccorso dell’Azienda ospedaliera universitaria “Ruggi d’Aragona” di Salerno (leggi qui), il sindacato Nursind Salerno è intervenuto per riportare l’attenzione sulla reale portata dei problemi che affliggono il sistema sanitario pubblico.

Biagio Tomasco, segretario territoriale del Nursind Salerno, ha espresso stupore in merito alle soluzioni avanzate dal dottor Polichetti, ritenendole fuorvianti: «Siamo rimasti stupiti dalle parole del dottor Polichetti – dichiara Tomasco – soprattutto per le soluzioni da lui proposte, che ignorano completamente i vincoli normativi e la complessità organizzativa in cui si muovono oggi gli ospedali italiani».

Il segretario ha sottolineato come la possibilità di potenziare il personale o aumentare i posti letto non sia una scelta locale, ma sia vincolata da precise normative: «Il fabbisogno di personale è vincolato da piani triennali e limiti di spesa imposti dalla normativa nazionale, mentre la programmazione dei posti letto è materia regionale, definita da decreti ministeriali che negli anni hanno drasticamente ridotto le disponibilità».

La riduzione dei posti letto a livello nazionale

Tomasco ha evidenziato che il problema in atto non riguarda unicamente il “Ruggi”, ma riflette una crisi più estesa che coinvolge l’intero Servizio sanitario nazionale. Il segretario del Nursind ha richiamato l’attenzione sulla drastica riduzione delle risorse: «Negli ultimi 30 anni – ricorda – l’Italia ha perso oltre 130mila posti letto ospedalieri, con una riduzione di più del 38%».

Il numero totale di posti letto in Italia si attesta oggi attorno ai 215mila, un dato che il Nursind attribuisce a «anni di tagli, di razionalizzazioni e di una politica sanitaria che ha privilegiato la riduzione dei costi alla qualità dell’assistenza».

Il personale del pronto soccorso si sente insultato

Alle dichiarazioni di Tomasco hanno fatto eco i delegati Rsu Nursind del “Ruggi”, i quali hanno espresso profonda solidarietà verso i colleghi. Domenico Ciro Cristiano ha contestato le accuse di disorganizzazione rivolte al personale: «Chi lavora ogni giorno nel Pronto Soccorso sa bene cosa significa operare in condizioni di emergenza continua – spiega – e leggere commenti che accusano il personale di disorganizzazione è un insulto a chi, nonostante tutto, garantisce assistenza e dignità ai pazienti».

La mancata efficienza del filtro territoriale

Un altro punto cruciale sollevato dal sindacato riguarda l’inefficienza della medicina territoriale come causa diretta del sovraffollamento in pronto soccorso. Guida Valerio Festosi ha chiarito che se «il territorio non funziona, il Pronto Soccorso esplode».

Festosi ha poi spiegato che «più della metà degli accessi riguarda codici verdi e bianchi, casi che dovrebbero essere gestiti altrove. Senza un filtro territoriale efficiente, qualsiasi piano d’emergenza resta sulla carta». Carmine Sammartino ha concluso con un appello: «È troppo facile puntare il dito contro chi lavora in prima linea. Servono investimenti reali, programmazione, visione. Le parole non bastano più».

Il Nursind Salerno ha infine ribadito la propria solidarietà ai lavoratori del Pronto Soccorso del “Ruggi” e ha chiesto all’Azienda ospedaliera di tutelare la dignità dei professionisti. «Difendiamo la verità e chi lavora – conclude Tomasco – perché il Ruggi, nonostante tutto, resta un presidio fondamentale per la salute dei cittadini della provincia e oltre».

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