C’è un confine sottile tra satira politica, “fake news” e diffamazione, e l’amministrazione comunale di Agropoli ha deciso di tracciarlo direttamente in procura. Al centro della bufera non c’è un’inchiesta della magistratura o un esposto delle opposizioni, ma una vignetta generata dall’Intelligenza Artificiale pubblicata su Facebook e Instagram.
Il “casus belli”: TARI e voti
Tutto nasce lo scorso 21 novembre 2025, quando sulle pagine social denominate “Agropoli Confidential” appare un post decisamente velenoso. L’immagine, creata digitalmente, ritrae quello che sembra un ufficio comunale dove si consumerebbe un presunto scambio decisamente poco istituzionale: “Ci sarebbe la vecchia Tari da pagare, possiamo chiudere un occhio. Le invio fac simile per votare Lampasona – Cascone”.
Il testo che accompagna l’immagine rincara la dose, parlando di “misteriose telefonate istituzionali” in cui uffici zelanti ricorderebbero ai cittadini arretrati da saldare, suggerendo però che si potrebbe “chiudere un occhio” in cambio di una preferenza elettorale per i consiglieri regionali Cascone e Lampasona. Una narrazione che dipinge l’ente non come un palazzo di governo, ma come un “call center elettorale”.
La reazione di Palazzo di Città
Se l’intento era strappare una risata amara, l’effetto a Palazzo di Città dove post e like sembrano contare parecchio, è stato gelido. La Giunta Comunale, riunitasi il 4 dicembre sotto la presidenza del Sindaco Roberto Antonio Mutalipassi , non ha perso tempo a reagire a quella che considera una lesione gravissima dell’immagine dell’Ente.
Con la delibera n. 562, approvata all’unanimità (inclusa la presenza del Vicesindaco Rosa Lampasona, direttamente citata nel post incriminato), l’amministrazione ha deciso di passare alle vie di fatto. Le circostanze narrate sui social sono state bollate come “palesemente infondate” e idonee a danneggiare la reputazione del Sindaco e dell’intero apparato amministrativo.
Dalla bacheca Facebook alla denuncia
La delibera è chiara: il Comune non si limita a smentire, ma autorizza il Sindaco a sporgere formale denuncia-querela contro i responsabili dei post e per tutte le “eventuali successive circostanze analoghe”. Insomma, tolleranza zero verso i meme che suggeriscono il baratto tra tasse ed elezioni.
Gli adempimenti sono stati demandati al Responsabile del Servizio Contenzioso. Resta ora da vedere se la strategia del “pugno di ferro” legale riuscirà a silenziare le voci di “Agropoli Confidential” o se, come spesso accade nel web, finirà per amplificarne la risonanza per il cosiddetto “effetto Streisand”. Nel frattempo, ad Agropoli, anche l’Intelligenza Artificiale è avvisata: tutto ciò che direte (o disegnerete) potrà essere usato contro di voi.
