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Violenza e lesioni per garantirsi il business delle gite in barca nel Cilento: confermate le condanne

Due persone accusate di tentata estorsione e associazione di tipo mafioso sono state condannate anche in appello

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 18 Ottobre 2021
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Porto Casal Velino

CASAL VELINO. Tentata estorsione e associazione di tipo mafioso. Anche in appello sono stati condannati i due armatori operanti nel Cilento, arrestati nel 2015 dai carabinieri di Vallo della Lucania. Davide Morinelli, 46enne originario di Cava de’ Tirreni e residente a Casal Velino, e Gennaro Esposito, 60enne originario di Pagani e residente ad Ascea. Per loro condanna in secondo grado a 4 anni e sei mesi il primo e il secondo a 3 anni e 4 mesi.

I fatti risalgono al 2015 quando i carabinieri della compagnia di Vallo, guidati dal capitano Mennato Malgieri, eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei due soci armatori di un’attività di turismo marino lungo la costa del Cilento.

La misura cautelare fu emessa dal Gip di Salerno a seguito dell’attività investigativa condotta dai Carabinieri vallesi e coordinata dalla Dda di Salerno. I due destinatari dell’ordinanza vennero accusati di “concorso in tentata estorsione, lesioni volontarie aggravate, violenza privata e tentata violenza privata, aggravati delle modalità tipiche dei soggetti appartenenti alle associazioni di tipo mafioso”.

Le indagini ebbero origine dalla denuncia di Mario e Rocco Mega di Scario titolari di una ditta concorrente degli indagati, per fatti avvenuti dal giugno 2014 al giugno 2015 nel porto di Casal Velino, luogo in cui hanno operato entrambi gli armatori.

I fratelli Mega difesi dall’avvocato Franco Maldonato si sono costituiti parte civile nel processo. I due imputati sono stati difesi dai legali Luigi Cafaro e Michele Dolce.

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TAG:casal velinocasal velino notizieCilentoCilento Notizie
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