Sue parole altamente lesive dell’integrità morale e dell’onorabilità dei cittadini agropolesi
AGROPOLI. Il comune si costituisca parte civile nel procedimento aperto dalla Procura della Repubblica di Napoli che vede il Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, iscritto nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di istigazione al voto di scambio. E’ quanto chiedono i consiglieri di minoranza Agostino Abate, Emilio Malandrino e Vito Rizzo. Il riferimento è alle ormai famose frasi pronunciate dal Presidente della giunta regionale presso l’Hotel Ramada di Napoli, “dove incitava gli intervenuti a votare in maniera scientifica e clientelare portando ad esempio quale miglior interprete di tale azione il Sindaco di Agropoli Franco Alfieri”. Il caso balzò anche alle cronache della stampa nazionale ma, secondo la minoranza, non fu altro che “pubblicità negativa” e “altamente lesiva dell’integrità morale e dell’onorabilità dei cittadini agropolesi”. Ma non solo: quanto dichiarato e ripreso dai media “avrebbe provocato un grave danno d’immagine che può avere forti ripercussioni anche per la promozione turistica della città, per le strutture ricettive ed enogastronomiche, per quanti operano nel settore dei servizi alla persona e del tempo libero, per le associazioni culturali e sportive, per gli artisti di rilievo nazionale ed internazionale, per i liberi professionisti, gli operai e i manager di successo impegnati in Italia e nel mondo nel dare lustro a questa città e che si sono visti etichettare come clienti, come mandria da pascolo, o popolo asservito alla clientela per un piatto di lenticchie, o meglio… per una frittura di pesce”. Di qui la richiesta al consiglio comunale di prendere una posizione nette “di biasimo nei confronti di Vincenzo De Luca” e, qualora quest’ultimo fosse rinviato a giudizio, a costituirsi parte civile per tutelare l’immagine della città.