Curiosità

Tombola Natalizia: sveliamo i significati dei numeri

E' tempo di Natale e di giocare a tombola, conosciamo insieme il significato dei numeri

Angela Bonora

26 Dicembre 2023

La Tombola rappresenta uno dei giochi tipici delle festività natalizie, con origini radicate nella cultura napoletana e la sua nascita risalente al XVIII secolo, come un’alternativa al popolare gioco del lotto.

La storia della Tombola

Secondo la leggenda, la Tombola ebbe origine nel 1734 durante una discussione tra il re Carlo di Borbone e padre Gregorio Maria Rocco riguardo al gioco del lotto. Il re desiderava sottoporre il lotto a un controllo pubblico per prevenire la proliferazione di giochi clandestini dopo la sua eventuale soppressione. D’altro canto, padre Rocco, per ragioni morali e religiose, riteneva il lotto immorale. La soluzione fu trovata attraverso un compromesso che proibiva il gioco durante le festività natalizie. Durante questo periodo, le famiglie iniziarono a organizzare versioni casalinghe della Tombola, creando così una tradizione che si diffuse rapidamente in quei giorni dell’anno.

La smorfia napoletana

La numerologia della Tombola è intrinsecamente legata alla smorfia napoletana, una tradizione che attribuisce significati simbolici ai numeri. Esploriamo insieme i significati associati ai numeri della Tombola, dove ogni numero rappresenta un simbolo specifico secondo la ricca tradizione della smorfia napoletana.

Ecco tutti i numeri e il loro significato

1: L’uno (“Il numero 1/Il primo”), una cosa unica e irripetibile, anche se dopo l’Unità è stato anche usato per definire L’Italia.

2: La piccerella (“La bambina/Donna piccola”), la bambina;

3: ‘a Gatta (“Un gatto femmina”), la gatta

4: ‘o puorco, il maiale inteso sia come animale che come uomo poco gentile.

5: ‘a mana, la mano

6: chella ca guarda ‘nterra (“Vagina/vulva/organi femminile”), la cosa che guarda a terra, indicazione delle parti intime femminili.

7: ‘o Vaso, il vaso.

8: a’ Maronna, la Madonna, a volte anche la mamma defunta

9: ‘a figliata (“Gruppo di figli”), la figliata, figli nati da una stessa gravidanza.

10: ‘e fasule, i fagioli.

11: ‘e suricille, i topi piccoli quelli che solitamente entrano in casa, e che si trovano nelle campagne.

12: ‘o surdate, i soldati. A volte si può utilizzare questo numero pure per indicare un guerriero medievale o Samurai

13: Sant’Antonio, inteso come Sant’Antonio da Padova. Santo protettore della città di Padova.

14: ‘o mbriaco, l’ubriaco molesto ma anche quello ilare.

15: ‘o guaglione, l’adolescente o il ragazzo.

16: ‘o culo (“Il deretani”), il culo o il sedere, principalmente riferito come “Un colpo di fortuna”

17: ‘a disgrazia. La disgrazia, abbinata naturalmente all’antico pensiero che il 17 fosse un numero sfortunato, perché tradotto in numeri romani, e letto in latino il suo significato era: Morte

18: ‘o sanghe, il sangue.

19: ‘a resata, la risata molto forte.

20: ‘a festa, sia religiosa che popolare.

21: ‘a femmena annura (“Donna nuda/poco vestita/in topless”), la femmina nuda simbolo non di pensieri sconci, ma della bellezza molto accentuata.

22:’o pazzo (“Il pazzo/Uomo che ha comportamenti folli”), non il matto da curare, ma colui che compie azioni sopra le righe e considerate folli.

23: ‘o scemo, lo scemo.

24: ‘e gguardie, intese come guardie carcerarie, ma anche come i poliziotti della polizia penitenziaria.

25: Natale. Il natale

26: Nanninella, derivante del nome Anna, madre della Vergine Maria.

27: ‘o cantero, il vaso da notte.

28: ‘e zizze, il seno o le mammelle di donna innanzitutto, ma anche di animali.

29: ‘o pate d’e criature, il padre dei bambini, utilizzato per indicare l’organo riproduttivo maschile.

30: ‘e ppalle d’o tenente (“Le munizioni/Colpi di pistola o di fucile”), la traduzione letteraria è le munizioni del tenente.

31: ‘o padrone ‘e casa: il padrone della casa in fitto.

32: ‘o capitone: l’anguilla femmina, un piatto tipico, cucinato nei tempi antichi nel periodo di natale nella città di Napoli e nei suoi comuni.

33: ll’anne ‘e Cristo, l’età in cui Gesù Cristo morì in croce.

34: ‘a capa, la testa.

35: l’aucelluzz, l’uccellino.

36: ‘e castagnelle, le castagnette che si riferiscono alla versione popolare delle nacchere spagnole.

37: ‘o monaco, inteso come il monaco con la tunica ordinato.

38: ‘e mmazzate, le mazzate, le percosse.

39: ‘a funa n’ganna, la corda al collo: l’impiccagione, essere impiccato o impiccarsi.

40: ‘a paposcia, questa è il nome per identificare l’ernia inguinale, riferito più che altro al sesso maschile.

41: ‘o curtiello, questo sta per indicare solo il coltello come arma e non quello da tavola.

42: ‘o caffè: naturalmente la bevanda più amata dai napoletani che ne sono maestri, il caffè.

43: ‘onna pereta fore ‘o barcone: letteralmente, Donna Pereta affacciata al balcone, questa è un’immagine utilizzata per descrivere una donna pettegola e solitamente facente parte del popolo.

44: ‘e ccancelle, sono le carceri.

45: ‘o vino buono, il vino buono.

46: ‘e denare, il denaro inteso più come moneta che come banconote.

47: ‘o muorto, il morto, si rifà principalmente a un parente o un conoscente defunto da poco tempo.

48: ‘o muorto che parla: una delle espressioni più famose della Smorfia, il morto che parla e colui che può dare i numeri vincenti, portare consiglio ecc… Solitamente è di buon auspicio nei sogni o di avvertimento.

49: ‘o piezzo e carne: il pezzo di carne, non inteso come un taglio da macelleria, ma inteso, con una visione un po’ antica e misogina, come l’espressione per intendere una donna con un corpo prosperoso e bello da vedere.

50: ‘o ppane, il pane, un alimento immancabile a tavola ieri come oggi.

51: ‘o ciardino, il giardino.

52: ‘a mammà. La mamma una delle figure più importanti, tenere e consolatrici nel mondo della smorfia.

53: ‘o viecchio, il vecchio inteso in senso positivo come un anziano saggio e in grado di fornire consigli.

54: ‘o cappiello, il cappello, segno una volta di soldi e benestare.

55: ‘a museca (“La musica”), considerata principalmente la musica popolare, quella delle feste patronali e di piazza.

56: ‘a caruta (“Caduta/L’atto del cadere a terra”), la caduta a terra di una persona, una caduta solitamente divertente ed esilarante.

57: ‘o scartellato, il gobbo (“Colui che ha la gobba”): Una figura molto conosciuta anche questa nella Smorfia e nella superstizione in generale il gobbo si dice porti fortuna se si tocca la sua gobba.

58: ‘o paccotto (“Il pacco/pacchetto”) un pacchetto che può essere un pacco della posta, o un pacco imballato.

59: ‘e pile (“Peli/Peluria”) i peli maschili considerati principalmente come un vanto maschile e virile.

60: ‘o lamiento (“Il lamento/ Lamentarsi “), il dolore per un avvenimento serio.

61: ‘o cacciatore.

62: ‘o muorto acciso, una persona morta assassinata.

63: ‘a sposa: la sposa, dunque la ragazza che diviene donna e crea una famiglia.

64: ‘a sciammeria, la giacca per gli eventi e le cerimonie.

65: ‘o chianto, il pianto, di rammarico vero e dolore.

66: ‘e doie zetelle: letteralmente le due nubili, comunque “zitelle” e dunque anziane mai sposate.

67: ‘o totaro int’a chitarra, il totano nella chitarra, quest’espressione è esplicitamente rivolta all’atto sessuale tra uomo e donna.

68: ‘a zuppa cotta, la zuppa cotta è un alimento che denotava la classe operaia e quella povera.

69: sott’e ‘ncoppa, il sottosopra, come il numero 69 appare, anche qui il numero della smorfia si rifà a una dicotomia intesa come prettamente sessuale.

70: ‘o palazzo: la casa in cui si risiede, di proprietà.

71: l’ommo ‘e mmerda, l’uomo di merda inteso come una persona di cui non ci si può fidare, che ha fatto un torto, o che comunque si comporta in malo modo nella vita.

72: ‘a maraviglia, la meraviglia.

73: ‘o spitale, l’ospedale.

74: ‘a rotta, la grotta, in particolare s’intende quella in cui nacque Gesù.

75: Pulcinella figura carnevalesca, simbolo della città Napoletana, considerato anche un buon portafortuna.

76: ‘a funtana, la fontana, come l’acqua metafora della vita.

77: ‘e riavulille, i diavoletti.

78: ‘a bella figliola, la prostituta.

79: ‘o mariuolo, la persona disonesta o il ladro.

80: ‘a vocca, la bocca.

81: ‘e sciure, i fiori.

82: ‘a tavula ‘mbandita, il banchetto, inteso come desiderio di chi vive nella povertà.

83: ‘o maletiempo: il mal tempo.

84: ‘a cchiesa, la chiesa come edificio e non come dogma.

85: ll’aneme ‘o priatorio, il purgatorio e le sue anime.

86: ‘a puteca, il negozio ma più precisamente la bottega, come un negozio di alimentari.

87 :’e perucchie, i pidocchi, segno di sporcizia ma anche di povertà

88: ‘e casecavalle, i caciocavalli (formaggio), ma spesso riferito anche al seno della donna.

89: ‘a vecchia, la vecchia una donna anziana, ma anche visto come il trascorrere del tempo.

90: ‘a paura, la paura.

Iscriviti al canale WhatsApp

Resta sempre aggiornato, iscriviti al canale WhatsApp di InfoCilento

Potrebbe interessarti anche

Il 15 giugno il Cilento celebra la solennità di San Vito Martire: fede e tradizione nelle comunità locali

Dalla raccolta delle spighe ai taralli benedetti: il culto di San Vito Martire continua a vivere nel cuore del Cilento

Concepita Sica

14/06/2025

Cilento e Diano in festa per Sant’Antonio di Padova: storia, devozione e miracoli

Il 13 giugno si celebra la memoria liturgica di Sant’Antonio da Padova, uno dei santi più amati e venerati, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Ecco dove si festeggia nel Cilento e nel Vallo di Diano

Concepita Sica

12/06/2025

Il miracolo della lacrimazione di Sant’Antonio a Polla: la storia e il riconoscimento

Il fenomeno straordinario ebbe inizio il 12 giugno 2010, intorno alle 15:15. Ecco la storia

Luisa Monaco

11/06/2025

La festa della Madonna dell’Acquasanta: una tradizione che si rinnova ogni anno nel Cilento

La festa della Madonna dell'Acquasanta, un evento tradizionale, si celebra ogni anno il martedì successivo alla Pentecoste, ossia il cinquantesimo giorno dopo Pasqua

Angela Bonora

09/06/2025

Il 4 giugno moriva Massimo Troisi: un’icona del cinema italiano. Ecco il suo legame con il Cilento

Strade e luoghi pubblici intitolati all'attore, ma anche iniziative per ricordarlo. A Sapri vive il suo sosia

Luisa Monaco

03/06/2025

Sant’Angelo a Fasanella, alla scoperta della Grotta di San Michele Arcangelo: scrigno di storia e bellezza

La Grotta contribuisce a rendere il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, patrimonio UNESCO. In vista dell’estate sono tanti i visitatori che raggiungono il comune alburnino per scoprirla

Eboli, il Liceo “Gallotta” protagonista al Salone della Dieta Mediterranea al Next: premiato uno studente al concorso Edamus

Christian Vignes, studente della classe II C del Liceo "Gallotta" di Eboli, insieme a Vincenzo Esposito (II F) ed Elisabetta Amato (II C), ha ricevuto un prestigioso riconoscimento al concorso “Dieta Mediterranea: l’orgoglio della tradizione italiana parte dai giovani”

Il 3 giugno la Chiesa celebra San Cono: Cilento e Vallo di Diano in festa

Fede, storia e tradizione del Santo nativo di Diano, patrono di Teggiano e Laureana Cilento

Concepita Sica

02/06/2025

Il voto del 2 giugno 1946: Repubblica o Monarchia? Ecco come votò il Cilento e il Vallo di Diano

Il 2 giugno 1946, il Cilento e il Vallo di Diano scelsero la Monarchia

Luisa Monaco

02/06/2025

Giuseppe Bruscolotti, il leggendario capitano del Napoli, compie 74 anni. E’ originario di Sassano

Soprannominato “Pal e fierr” per la sua imponente prestanza fisica, Bruscolotti eccelleva nell’anticipo e nel gioco aereo

Luisa Monaco

01/06/2025

Giugno: il mese della massima luce e della fioritura

Conosciuto come il "Mese del Sole" o "Mese della Libertà", giugno segna l'inizio dell'estate nell'emisfero boreale e dell'inverno in quello australe

Angela Bonora

01/06/2025

Torna alla home