Un’operazione congiunta dei carabinieri del Nucleo dell’Ispettorato del lavoro di Salerno e del personale dell’Ispettorato territoriale del lavoro, supportata dalla Compagnia dei carabinieri di Agropoli e dai mediatori culturali dell’Oim, ha portato all’arresto in flagranza della titolare di un maneggio di Ogliastro Cilento per sfruttamento lavorativo. I controlli, effettuati giovedì scorso nel maneggio situato nel borgo cilentano, hanno fatto emergere gravi irregolarità, tra cui condizioni di lavoro degradanti, irregolarità documentali e l’impiego in nero di un cittadino extracomunitario privo di permesso di soggiorno. L’operazione è stata condotta su delega della Procura di Vallo della Lucania.
Lavoratore in nero e condizioni di sfruttamento accertate
Durante l’ispezione, è stato accertato che il lavoratore, un uomo di origine marocchina, era privo di un permesso di soggiorno valido per motivi lavorativi o altro titolo equipollente. L’uomo risultava impiegato senza alcun contratto di lavoro, in condizioni ritenute di sfruttamento, senza le minime tutele previste dalla legge e in violazione delle normative sulla sicurezza e l’igiene sul lavoro. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, le sue mansioni venivano svolte con orari di lavoro prolungati, a fronte di un compenso non proporzionato alle ore effettivamente lavorate e in assenza di qualsiasi copertura previdenziale o assicurativa.
Arresto in flagranza e divieto di dimora per la titolare
La titolare del maneggio è stata arrestata in flagranza di reato per sfruttamento lavorativo. La donna è stata successivamente giudicata con rito direttissimo e, in attesa di ulteriori sviluppi processuali, il giudice ha disposto nei suoi confronti la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Ogliastro Cilento.
Contrasto al caporalato e tutela dei lavoratori migranti
L’attività di controllo rientra in una più ampia strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in contesti rurali, zootecnici ed equestri. Questi settori, come emerso da precedenti indagini, sono spesso caratterizzati da situazioni di grave vulnerabilità e violazione dei diritti fondamentali dei lavoratori, in particolare migranti. L’intervento nel maneggio di Ogliastro Cilento ha permesso di interrompere tempestivamente la condizione di sfruttamento e di attivare percorsi di presa in carico del lavoratore da parte delle autorità competenti, grazie al contributo dei mediatori culturali dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), coinvolti nell’ambito del progetto “Alt Caporalato Due”. La posizione della titolare è ora al vaglio della Procura di Vallo della Lucania, che dovrà accertare le responsabilità e la sussistenza di eventuali aggravanti.