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Lavori sulla strada del Mingardo: oggi nuova udienza. Anche il Parco si costituisce parte civile

Non si costituisce il Ministero dell'Ambiente. Associazione "Per un comune migliore chiede rimodulazione delle accuse"

A cura di Maria Emilia Cobucci
Pubblicato il 7 Ottobre 2025
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Si è tenuta questa mattina, presso il Tribunale di Vallo della Lucania, una nuova udienza del procedimento che vede imputato il Sindaco di Camerota Mario Salvatore Scarpitta per i lavori effettuati sul costone roccioso presente lungo la strada Provinciale 562 del Mingardo, nel tratto compreso tra Cala del Cefalo e Cala Finocchiaro.

L’udienza

Nel corso dell’udienza, presieduta dal presidente del Tribunale Vincenzo Pellegrino, hanno presentato richiesta di costituzione di parte civile l’associazione “Per un comune migliore”, Legambiente, Europa Verde, la “Fondazione Angelo Vassallo”, il Codacons e il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Nulla di fatto invece per l’Avvocatura dello Stato, che non ha ottenuto dal Ministero l’autorizzazione.

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Polemiche per la scelta dello Stato

“Voglio sottolineare l’amarezza nell’apprendere che il Ministero non abbia autorizzato l’Avvocatura dello Stato a costruirsi parte civile. È una vergogna” ha commentato l’avvocato Adolfo Scarano dell’associazione “Per un Comune migliore”, presente questa mattina in aula.

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Dopo avere richiamato le parti costituenti, il presidente del tribunale Pellegrino ha rinviato l’udienza al prossimo 4 novembre durante la quale dichiarerà quali delle parti civili saranno ammesse.

Da parte dell’associazione “Per un comune migliore”, inoltre, vi è la volontà di chiedere una rimodulazione dei capi d’accusa in quanto secondo quest’ultima si tratta di disastro ambientale e non di una violazione paesaggistica, come invece sostenuto dalla difesa. Tutto dunque è rimandato al prossimo 4 novembre.

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TAG:camerotaCilentomario scarpitta
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