Il reddito medio delle famiglie italiane non è sufficiente per le necessità primarie. l’aumento spropositato dei beni e dei servizi essenziali sta mettendo in difficoltà una consistente parte della popolazione.
Lo afferma uno studio condotto dall’Osservatorio “Sguardi familiari” di Nomisma che ha individuato una percentuale del 13% di famiglie italiane che di chiara di non riuscire a far fronte a spese di beni essenziali come gli alimenti. Il dato è poi associato all’impossibilità di pagare per i servizi base necessari alla sopravvivenza come: bollette di luce e gas, affitto di casa, mutuo.
Ma non basta, il 43% degli italiani dichiara che il proprio reddito è proprio appena sufficiente a soddisfare le esigenze familiari di base. A lamentare maggiormente questo problema sono i giovani, le famiglie numerose con bambini molto piccoli, le persone che hanno in carico familiari non autosufficienti.
Lo stipendio lavorativo molto basso non è l’unica causa delle difficoltà economiche degli italiani. Ad incidere in maniera esponenziale, soprattutto nell’ultimo anno, è stata l’inflazione spropositata dei prezzi dei beni primari. Gli aumenti hanno depresso fortemente il potere di acquisto delle famiglie: più della metà del campione intervistato ha affermato che le bollette hanno subito un incremento superiore del 50% rispetto allo scorso anno. Circa il 4% degli intervistati afferma di aver accumulato una serie di ritardi nell’esecuzione dei pagamenti mensili.
La mancanza di fondi necessari a sopperire le spese primarie ha comportato, in alcune famiglie, un ridimensionamento delle uscite economiche e delle attività familiari considerate “superflue”. Tra queste ultime vi sono spese per attività sportive e culturali (tutto ciò che ha a che fare con il tempo libero).
Una consistente parte di coloro che hanno dichiarato di non riuscire ad arrivare a fine mese afferma di aver tagliato le spese sanitarie e quelle legate all’istruzione, sacrificando degli aspetti comunque essenziali della vita dei singoli. Il dato delle famiglie in difficoltà è destinato ad aumentare del 24% nei prossimi mesi.