A quasi un anno dalla tragica morte del piccolo Francesco Pio, un bambino di appena 13 mesi azzannato da due pitbull, i proprietari dei cani sono stati rinviati a giudizio. Il giudice per l’udienza preliminare, Giovanni Rossi del Tribunale di Salerno, ha accolto la richiesta formulata dal sostituto procuratore Alessandro Di Vico, disponendo il processo per i due imputati.
Le accuse
Gli imputati, identificati come Gaia Sabato e Fabio Fiorillo, entrambi originari di Battipaglia ma residenti a Eboli, dovranno rispondere dell’accusa di concorso in omicidio colposo.
L’accusa si basa sull’omessa custodia dei due animali, denominati Pablo e Totò. Il processo dibattimentale avrà inizio a novembre prossimo davanti al giudice monocratico Di Filippo della terza sezione penale.
I fatti
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la tragedia si è consumata nel giardino dell’abitazione degli imputati, situata a pochi passi dalla marina di Eboli. L’accusa sostiene che la negligenza nella custodia dei cani sia la causa della morte del bambino. In particolare, la Sabato e il Fiorillo avrebbero affidato i due pitbull alla madre e ai due zii del piccolo, persone ritenute incapaci di gestire in sicurezza gli animali.
L’aggressione dei due pitbull sarebbe stata improvvisa, causando a Francesco Pio gravissime lesioni, tra cui un trauma cranico, fratture multiple e danni agli organi interni. Vani sono risultati i tentativi dello zio, che al momento dell’attacco aveva in braccio il piccolo, di salvare il bambino.