Nel passato, alla vigilia delle nozze, nel Cilento e non solo, si svolgeva una cerimonia particolare che rappresentava un momento di grande significato e valore: la stima del corredo matrimoniale. Questo antico rituale era una dimostrazione di affetto e impegno tra gli sposi, ma anche un modo per coinvolgere la comunità nel loro futuro. La futura sposa metteva in mostra tutto il corredo sulla biancheria del letto della madre, dai guanciali alle lenzuola, dalle camicie ad altri tessuti. Una donna esperta valutava ogni capo ad alta voce, mentre uno scrivano registrava tutto in dettaglio. Si creava così un documento, noto come “capitolo,” che veniva redatto in due copie: una per la casa della sposa e una per la casa dello sposo.
Questa cerimonia coinvolgeva numerosi invitati e, dopo l’apprezzamento dei capi d’arredo, venivano distribuiti dolcetti di pan di spagna a tutti i presenti. La dote veniva quindi riposta con cura in canestri e portata alla casa dello sposo. Erano le amiche della sposa, solitamente una ventina o trentina, a fare una processione portando i canestri, e una volta giunte a destinazione, preparavano il letto matrimoniale.
Il corredo di una giovane donna costituiva un grave onere per i genitori, tanto che si raccontava che erano disposti a fare sacrifici estremi, come mangiare una modesta minestra senza olio, pur di procurare un lenzuolo di qualità.
Tutto il tessuto di panno veniva realizzato a mano tramite un telaio, dimostrando l’abilità artigianale delle donne coinvolte nella preparazione del corredo.
Inoltre, c’erano anche degli obblighi da rispettare: lo sposo doveva donare alla sposa l’abito da matrimonio, un secondo vestito e scarpe che combaciassero con entrambi gli abiti. Doveva anche regalare un vestito nuovo alla suocera e alle cognate, e una camicia al suocero e ai cognati. Era compito dello sposo coprire le spese relative ai festeggiamenti, a meno che la cerimonia non si svolgesse a casa della sposa. Dall’altra parte, alla sposa spettava l’obbligo di arredare la camera da letto con un armadio, un comodino e un letto matrimoniale, mentre lo sposo doveva prendersi cura dell’arredamento della sala da pranzo e della cucina.
Questo rituale del corredo matrimoniale era un modo profondo e significativo per celebrare l’unione di due persone e coinvolgere la comunità nell’inizio della loro vita insieme. Era anche un tributo all’abilità artigianale delle donne e alla dedizione dei genitori nel preparare il corredo. Sebbene questa tradizione sia in gran parte scomparsa nella società moderna, il suo valore storico e culturale continua a vivere nelle storie delle nostre famiglie e nelle radici delle nostre comunità italiane.