Il Tribunale del riesame di Salerno ha confermato la misura di custodia cautelare in carcere per un 41enne di origini sudamericane, indagato per reati in famiglia. L’uomo è accusato di maltrattamenti nei confronti della moglie e, fatto ancor più allarmante, di violenza sessuale sulla figlia, minore di 14 anni. I giudici hanno ritenuto congrua la decisione applicata dal Giudice per le indagini preliminari, basandosi sulla solidità del quadro probatorio e sulla credibilità della testimonianza fornita dalla vittima.
Le indagini partite da un ricovero in ospedale
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura di Nocera Inferiore e condotta dai carabinieri, si concentra su un’area compresa tra Agropoli, Agerola e l’agro nocerino.
L’inchiesta ha preso il via lo scorso maggio, a seguito di una segnalazione giunta dall’ospedale dove la ragazzina era stata ricoverata per un malore. È stato proprio in quel contesto sanitario che sono emersi i primi dettagli di una situazione familiare drammatica.
I fatti contestati coprono un arco temporale che va dal 2022 fino a tempi recenti. Secondo la ricostruzione dei militari di Agropoli, la giovane avrebbe iniziato a riferire dei presunti abusi subiti dal genitore proprio durante la degenza, dettagli che sono stati successivamente confermati anche dalla scuola frequentata dalla minore.
Le accuse di violenza fisica e psicologica
Dalle indagini emerge un quadro di violenze fisiche e psicologiche sistematiche. L’uomo è accusato di aver aggredito quotidianamente la figlia per futili motivi e di aver messo in atto comportamenti volti a limitarne la libertà e l’istruzione. Tra gli episodi contestati vi è quello di sottrarle i libri di scuola, impedendole di fatto di svolgere i compiti, e di averle confiscato il telefono cellulare per isolarla e impedirle di comunicare con altre persone. L’accusa più grave riguarda la costrizione a subire rapporti sessuali nel corso del tempo. Tali ricostruzioni sono state avvalorate dalle testimonianze degli assistenti sociali del Comune e della madre della minore, la quale avrebbe confermato l’esistenza di un rapporto conflittuale e difficile tra il marito e la figlia.
La testimonianza della vittima e la posizione della difesa
Nonostante il padre abbia negato ogni addebito durante l’interrogatorio, smentendo categoricamente qualsiasi forma di violenza, sia il Gip in fase di convalida che il Riesame hanno valutato il racconto della minore come chiaro e circostanziato, specialmente in riferimento ai dettagli spazio-temporali.0
La capacità a testimoniare della 14enne è stata verificata anche tramite l’ascolto protetto presso la procura di Vallo della Lucania, con il supporto di una consulente. L’inchiesta non è ancora conclusa: la Procura competente potrebbe richiedere un incidente probatorio per cristallizzare le prove in vista del futuro processo.
