Roccagloriosa è un paese dalla storia millenaria, abitato dagli Enotri, dai Morgeti e dagli Osci. La civiltà più importante ad occupare questi luoghi, però, fu quella lucana che occupò un’area fortificata a ridosso del monte Capitenali. Numerosi reperti archeologici testimoniano la presenza di questo popolo, che raggiunse il suo massimo sviluppo intorno al III secolo a.C.
I resti della storia antica di Roccagloriosa sono conservati in due musei: quello intitolato ad Antonella Fiammenghi, allestito in via Borgo Sant’Antonio, che custodisce interessanti corredi funerari, manufatti in oro, argento e bronzo e gioielli e l’Antiquarium di Piazza del Popolo che custodisce reperti archeologici lucani risalenti al IV e al III sec. a.C., rinvenuti durante diverse campagne di scavo all’interno dell’abitato e delle necropoli.
I due musei archeologici negli anni scorsi hanno ottenuto anche lo status di musei di interesse regionale. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Balbi, punta ora ad un’ulteriore valorizzazione dei resti conservati nelle due strutture. Ciò è possibile partecipando all’avviso pubblico della Regione Campania con il quale vengono messi a disposizione contribuiti per i musei e le raccolte museali di enti locali. In tal senso Roccagloriosa ha predisposto un progetto per la “messa in sicurezza dei reperti di deposito delle Raccolte Museali Archeologiche”. La cifra richiesta è di circa 10mila euro (il 60% arriverà da fondi regionali) che servirà per la fornitura di scaffalatura per l’alloggio di cassette di plastica contenenti reperti archeologici, mano d’opera per accantonamento di cassette contenenti reperti archeologici, smontaggio, scaffalatura esistente, montaggio scaffalatura nuova e ricollocazione delle cassette.
L’iter per ottenere il finanziamento è stato avviato.