CAPACCIO PAESTUM.ย โLe buone amministrazioni, quelle che puntano al salvataggio degli enti, alla messa in ordine dei conti, a creare veri posti di lavoro e al taglio di spese inutili, alla lunga non pagano se รจ chi opera รจ alle dipendenze di chi รจ abituato a governare secondo criteri di poltronismo e distribuzione di privilegi. ร assolutamente inspiegabile il cambio al vertice del Consorzio di bonifica Paestum, deciso dal duo De Luca-Alfieri, con la mancata riconferma del commissario Biagio Franza e il possibile avvicendamento con il dirigente del Pd salernitano Tonino Pagano, dalle dubbie competenze sulla materia in oggetto. Perchรฉ decidere di mandar via lโuomo che negli ultimi anni era stato capace di recuperare oltre un milione di canoni inevasi e di far tornare i conti con il taglio di pensioni dโoro e la stabilizzazione degli stagionali, con lโeffetto di abbattere il monte straordinari e recuperare oltre 12mila euro sui costi del personale? Un cambio dopo due proroghe concesse a Franza, tempo necessario per dar decollare un iter fermo da anni, ma che con questa scelta resterร incompiuto, di redigere il piano di classifica per poter procedere a nuove elezioniโ.ย ร quanto denuncia il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle,ย Michele Cammarano,ย che sulla vicenda interrogherร la Giunta regionale nel corso del question time previsto per venerdรฌ 15 giugno.
โLa mancata riconferma del commissario Franzaย โ prosegue Cammarano โย ha il sapore del siluramento di un professionista il cui lavoro รจ stato fin da principio apprezzato sia dagli agricoltori che dagli amministratori locali. Un lavoro portato avanti nonostante un forte clima di tensione, culminato in due attentati incendiari ai danni delle proprietร agricole di due dirigenti dello stesso Consorzio. Di contro, appare del tutta inopportuna la possibile nomina di Pagano, che a Salerno ha scalato i vertici locali del Pd, fino ad assumere oggi il ruolo di presidente della Commissione provinciale di garanzia e funzionario regionale agli ordini di De Luca, le cui competenze, in tema di turismo e cultura, sono ben lontane da quelle richieste per la guida di una struttura cosรฌ delicata come il Consorzio Paestumโ.