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Camerota, consiglio comunale rovente: il PD chiede le dimissioni del sindaco Romano

A cura di Vincenzo Di Santo
Pubblicato il 26 Agosto 2015
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È stato un Consiglio comunale rovente quello che è si tenuto ieri mattina a Camerota. La tragedia del Ciclope è stata il punto su cui si è dibattuto lungamente. Si inizia  con un minuto di raccoglimento in memoria di Crescenzo. Inizia il consiglio, il consigliere di opposizione Mario Scarpitta dà lettura di una missiva inviata dove  aveva chiesto,ed ottenuto,l’inserimento all’ordine del giorno di un punto specifico dedicato alla tragedia che ha sconvolto un’intera comunità.

Pierpaolo Guzzo Capogruppo del PD  ha presentato una mozione di sfiducia al sindaco di Camerota per “omesso controllo“. La mozione e’ stata respinta da tutta l’amministrazione presente al consiglio. Partono gli attacchi dell’opposizione che ha accusato il sindaco addebitandogli responsabilità “morali e politiche”,prima fra tutte la mancata vicinanza delle istituzioni alla famiglia,come denunciato pubblicamente nei giorni scorsi da Antonio Della Ragione, papà di Crescenzo; dall’altro la maggioranza che ha evidenziato come l’opposizione abbia chiaramente usato la tragedia del Ciclope per scopi politici. Il sindaco Romano dal canto suo si è difeso parlando dei vari tentativi fatti per contattare la famiglia nelle ore successive alla tragedia e di come,in maniera riservata, abbia fatto pervenire alla madre di Crescenzo il dolore ed il cordoglio dell’intera comunità di Camerota. “Sono stato oggetto-ha spiegato Romano- di una melma mediatica senza precedenti, contro la mia persona sono state emesse, già dopo poche ore, sentenze pubbliche e sommarie”. Poi l’affondo all’opposizione: “nel 2011 la discoteca l’avete riaperta voi, e qualche spiegazione dovreste darla anche voi, visto che in comune non si trovano le ordinanze”. L’opposizione in sede di controreplica con Guzzo ha ricordato che quei provvedimenti avevano valore in un tempo limitato”. L’assessore Orlando Laino ha rimarcato le responsabilità dell’amministrazione Bortone rea di aver perso nel 2011 finanziamenti consistenti in materia di monitoraggio del rischio frane e che contestualmente proprio nei giorni scorsi è arrivato il parere favorevole per le attività di monitoraggio del rischio sull’intero costone roccioso. La seduta è andata avanti per circa 6 ore con altri argomenti tra cui usi civici e riduzione quote Consac. Alla fine scontro finale sul bilancio di previsione. L’opposizione ha contestato l’operato della maggioranza su tutta la linea, in particolare con il consigliere Del Gaudio che ha elencato una lunga serie di responsabilità amministrative e assenze sui problemi dei cittadini. “Questo modo di amministrare ci porterà al disastro”. A replicargli è stato il capogruppo di Maggioranza Troccoli che, riferendosi all’intervento di Del Gaudio, ha parlato di “resoconto autobiografico che ci ha ricordato più gli anni dell’amministrazione di cui facevate parte che di quella attuale che invece amministra il territorio con responsabilità e impegno, basti pensare che uno degli ultimi provvedimenti è stato la verifica dei maggiori costi applicati dalla societa Yele per almeno 137mila euro annui. Altro che amministratori disattenti, piuttosto come mai voi non ve ne siete mai accorti?” Per il consigliere Scarpitta l’amministrazione è al capolinea e il sindaco responsabile della politica degli ultimi 25 anni dovrebbe passare la mano,soprattutto dopo quello che è accaduto nelle ultime settimane, tra tragedie, emergenza, sicurezza e disservizi vari,ormai la gran parte della popolazione attende la fine di questa esperienza amministrativa”. Il sindaco Romano,nelle conclusioni,ha respinto al mittente tutte le accuse ricordando a Guzzo,Del Gaudio e Scarpitta come abbiano rappresentato la “nullità amministrativa” al punto da essersi “bocciati da soli mandandosi a casa nel 2012. Rifiuto per questo – ha attaccato Romano – qualunque paragone fra la vostra e la nostra amministrazione,la grande visibilità nazionale e l’aumento delle presenze turistiche sono sotto gli occhi di tutti”.

  

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