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Personale pagato ma non in corsia: 230mila euro l’anno sprecati dall’Asl Salerno secondo il Nursind provinciale

Ecco le dichiarazioni del segretario generale del Nursind Salerno, Biagio Tomasco e del segretario amministrativo Adriano Cirillo

A cura di Comunicato Stampa
Pubblicato il 12 Maggio 2025
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Biagio Tamasco Nursind

Mentre l’emergenza sanitaria richiede ogni giorno un numero sempre maggiore di professionisti in prima linea, nell’Asl Salerno si assiste ad un paradosso inquietante: centinaia di infermieri e operatori sociosanitari, pur facendo parte dell’azienda, non prestano la loro attività assistenziale, nonostante le carenze di organico ormai croniche e documentate. Il Nursind Salerno, con una lettera inviata a tutte le istituzioni competenti, ha lanciato un allarme riguardo a una gestione del personale che, oltre a danneggiare il sistema sanitario, potrebbe comportare ingenti danni economici.

Le dichiarazioni

Secondo quanto dichiarato dal segretario generale del Nursind Salerno, Biagio Tomasco, e dal segretario amministrativo Adriano Cirillo, ci sarebbe una massiccia allocazione di infermieri ed operatori sociosanitari in ruoli che non corrispondono al loro profilo professionale. Questo non solo contrasta con le necessità assistenziali della popolazione, ma solleva anche gravi questioni legate all’uso improprio delle risorse economiche destinate al personale sanitario.

“Non possiamo più tollerare che infermieri e operatori sociosanitari vengano impiegati in mansioni che nulla hanno a che fare con la loro formazione. Il nostro sistema sanitario si trova in una condizione di emergenza, con carenze di personale gravissime, eppure continuiamo a pagare profili che non sono operativi in corsia”, afferma Tomasco. “Ciò che è ancora più insostenibile è che, nonostante l’evidente necessità di risorse, molti di questi professionisti continuano a ricevere indennità specifiche senza svolgere il lavoro che dovrebbero”.

La denuncia

Il Nursind provinciale denuncia che la situazione è ben lontana dal risolversi, anzi, continua a essere una “piaga secolare” che affligge il sistema sanitario locale. Le carenze nel settore infermieristico, aggravate dal mancato utilizzo delle risorse disponibili, si sommano ad altri problemi legati alla gestione degli operatori sociosanitari, che spesso sono dirottati in compiti che non riguardano l’assistenza diretta al paziente.

A supporto della loro denuncia, il Nursind sottolinea come questa situazione, oltre a compromettere l’efficienza del sistema sanitario, comporti anche un pesante esborso economico per l’Asl Salerno, che ogni anno è costretta a versare indennità non dovute per un totale che si aggira intorno ai 230mila euro. “Questi soldi potrebbero essere reinvestiti per assumere nuovo personale o per migliorare l’offerta sanitaria, ma vengono invece utilizzati in maniera inefficace, gravando sulle risorse che dovrebbero essere destinate ai pazienti”, aggiunge Cirillo.

La lettera

Con una lettera inviata alle principali autorità sanitarie e giuridiche, il Nursind chiede un intervento immediato per risolvere questa situazione. La richiesta è chiara: ricollocare gli infermieri e gli operatori sociosanitari secondo il loro profilo professionale, riassegnando ai reparti coloro che non hanno limitazioni fisiche e ricollocando gli altri in compiti che rispecchino la loro attuale condizione.

Tomasco e Cirillo, infine, hanno esortato la Corte dei Conti a valutare l’impatto economico di questa “turpe consuetudine”, mentre hanno sollecitato la Procura della Repubblica e i Nas a indagare su eventuali illiceità legate a questa gestione del personale.

Un monito a non sottovalutare la gravità della situazione e una richiesta di azioni concrete per restituire dignità al sistema sanitario salernitano.

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TAG:adriano cirilloasl salernobiagio tomasco
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