Dopo la recente conferenza stampa del presidente dell’Osservatorio Europeo del Paesaggio, Angelo Paladino, l’Amministrazione comunale di Padula interviene per chiarire la propria posizione sulla vicenda della scala metallica installata all’esterno delle mura perimetrali della Certosa di San Lorenzo dalla Direzione Regionale dei Musei.
La sindaca Michela Cimino, a nome dell’intera amministrazione, ha precisato: “In tutti questi mesi, da quando l’avvocato Paladino ha sollevato la questione, abbiamo scelto di non alimentare polemiche, rispettando il diritto di manifestare opinioni e dissenso nei confronti di un’opera che lo stesso Ministro Gennaro Sangiuliano, durante la sua visita a Padula del 17 maggio 2024, ha definito un ‘obbrobrio’”.
Nel corso di quella visita, il Ministro e il Direttore Regionale dei Musei della Campania, Massimo Osanna, alla presenza della stampa e di rappresentanti istituzionali, si impegnarono pubblicamente davanti agli amministratori locali a rimuovere la scala. Un impegno ribadito anche l’11 giugno 2024 a Napoli, in occasione della sottoscrizione dell’Accordo di Valorizzazione, alla presenza della stessa sindaca Cimino, dell’assessore al Turismo Antonio Fortunati e del consigliere comunale Giuseppe Tierno.
“Alla luce di queste rassicurazioni istituzionali – prosegue la sindaca – non comprendiamo il tentativo dell’avvocato Paladino di attribuirsi meriti esclusivi, insinuando che la rimozione della scala sia frutto di sue azioni. Questo atteggiamento, oltre a sminuire il lavoro dell’Amministrazione Comunale, appare come un tentativo di ottenere visibilità personale, con modalità che non rispecchiano il rispetto dovuto alle istituzioni, soprattutto da parte di chi ha ricoperto ruoli istituzionali in passato e che dovrebbe conoscere i percorsi burocratici necessari per affrontare qualsiasi problematica, anche quella per rimuovere una scala di metallo”.
Se da un lato si può accogliere con soddisfazione la notizia della rimozione dell’opera, dall’altro resta da chiarire in che modo sarà garantita la passeggiata coperta del monumento, prevista dal progetto di restauro del sito Unesco e finanziata con fondi PON Cultura e Sviluppo (FESR 2014–2020). La scala, infatti, avrebbe dovuto consentire ai visitatori di accedere a luoghi attualmente inaccessibili, passeggiare lungo il piano superiore e partecipare a eventi e mostre nei locali situati al piano superiore dell’edificio.
In merito alle dichiarazioni rilasciate da Paladino riguardo a un presunto calo di visitatori presso la Certosa di San Lorenzo, l’amministrazione smentisce categoricamente: “I dati non confermano alcuna diminuzione degli ingressi. Anzi, dal 2023 si sono registrati lievi ma costanti aumenti”.
La sindaca Cimino ha poi ricordato che le difficoltà nella promozione turistica della Certosa non sono nuove e che numerose amministrazioni, nel corso degli anni, hanno cercato soluzioni per rilanciare il sito. “Stiamo lavorando concretamente per valorizzare il complesso certosino, ma è bene ricordare che la Certosa è sotto la diretta gestione del Ministero della Cultura. Le decisioni operative non competono al Comune di Padula, motivo per cui abbiamo avanzato la richiesta di ottenere autonomia gestionale”.
Oltre all’Accordo di valorizzazione del grande attrattore culturale e sito Unesco Certosa di Padula e degli altri attrattori turistici padulesi, l’Amministrazione ha voluto ricordare tutto quello che finora si è messo in campo per rilanciare il monumento e il turismo a Padula.
Inoltre, durante tutto l’anno, l’Amministrazione comunale organizza una serie di eventi che puntano a trasformare questo patrimonio in un centro pulsante di aggregazione, aperto a famiglie, bambini e ragazzi. Laboratori creativi, eventi culturali e attività sociali si intrecciano in un programma ricco e variegato, pensato per coinvolgere persone di tutte le età. Non mancano le collaborazioni con altre associazioni del territorio, in un’ottica di rete e partecipazione attiva. L’obiettivo è duplice: da un lato animare la vita della comunità locale, rafforzandone il senso di appartenenza, dall’altro attrarre nuovi visitatori, offrendo un’esperienza che va oltre la semplice fruizione turistica. Un monumento, dunque, che si fa simbolo di identità e condivisione.
Secondo l’Amministrazione, il rilancio del monumento passa attraverso un piano condiviso che preveda risorse economiche, personale, infrastrutture adeguate, attività promozionali, eventi culturali di rilevanza internazionale e un’efficace sinergia istituzionale. L’Amministrazione, dunque, esprime rammarico per quella che definisce una “polemica sterile”, sottolineando che tutto il Vallo di Diano, incluso il comune di provenienza di Paladino, è alle prese con problematiche urgenti e complesse, che dovrebbero indurre a uno spirito di collaborazione piuttosto che a inutili polemiche.
“Se continueremo a inseguire logiche autodistruttive e ad agire con l’intento di demolire anziché costruire – conclude la nota dell’Amministrazione – rischiamo l’isolamento definitivo e di restare una delle tante aree interne dimenticate del Mezzogiorno. Invece di fare i ‘primi della classe’ in un contesto già fragile, dobbiamo unire le forze per trovare soluzioni concrete. La Certosa è un patrimonio identitario che appartiene a tutti noi: è con l’impegno comune che possiamo garantirgli il futuro che merita”.