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L’Europa della falsa democrazia: quando il potere è senza Popolo

Intervista a Domenico De Rosa, CEO del Gruppo Smet

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 14 Febbraio 2025
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Domenico De Rosa

Dottor De Rosa, lei ha spesso espresso forti critiche verso l’Unione Europea e la sua struttura di potere. Può spiegare il suo punto di vista?

L’Unione Europea di oggi è l’emblema di una degenerazione tecnocratica che ha completamente svuotato di significato il concetto stesso di democrazia. Ursula von der Leyen rappresenta perfettamente questo sistema: una figura imposta dall’alto, senza alcuna legittimazione popolare, scelta attraverso giochi di potere burocratici e spartizioni tra élite politiche che ignorano la volontà dei cittadini europei. Se si tenesse oggi una votazione di gradimento sulla sua leadership, credo che difficilmente supererebbe il 5%, forse persino meno. Eppure, grazie a regole opache e antidemocratiche, questa persona guida la Commissione Europea e definisce la politica di 450 milioni di cittadini senza che nessuno l’abbia mai realmente scelta.

In che modo questo sistema danneggia l’Europa e i suoi cittadini?

Il problema è che il potere è concentrato nelle mani di una classe dirigente scollegata dalla realtà, che non deve rispondere ai cittadini, ma solo ai giochi di equilibri interni di Bruxelles. Von der Leyen non ha mai dovuto affrontare un vero dibattito pubblico, non ha mai dovuto conquistare il consenso con idee innovative o con un’autentica leadership. È semplicemente emersa come figura di compromesso tra il Partito Popolare Europeo e Angela Merkel, che l’ha imposta nonostante i fallimenti della sua gestione come ministro della Difesa in Germania.

Il risultato è una tecnocrazia autoreferenziale che impone regolamenti soffocanti, decisioni economiche devastanti e strategie geopolitiche suicide, senza mai doversi confrontare con il dissenso popolare. Oggi l’Europa è sempre meno competitiva, paralizzata da una burocrazia asfissiante e da un’ideologia che soffoca l’iniziativa privata, il dinamismo industriale e la capacità di adattarsi a un mondo in continua evoluzione.

Ma la Commissione Europea non è comunque espressione del Parlamento Europeo, che è eletto dai cittadini?

Questa è la grande illusione che viene venduta ai cittadini. La realtà è che il Parlamento Europeo non ha un vero potere di iniziativa legislativa e che le decisioni più importanti vengono prese da organismi non eletti direttamente dal popolo. Se un capo di governo nazionale avesse un consenso inferiore al 5%, sarebbe costretto a dimettersi o sarebbe spazzato via alle elezioni successive. Ma nell’UE, dove il voto popolare è stato sterilizzato, un leader impopolare può restare al comando senza dover rendere conto a nessuno.

Quali sono, secondo lei, gli effetti più dannosi di questa struttura di potere?

Prendiamo ad esempio il Green Deal, una strategia che sta letteralmente autodistruggendo il nostro sistema produttivo senza che nessuno abbia avuto voce in capitolo. Il problema non è solo che queste politiche sono sbagliate – e lo sono – ma che i cittadini europei non hanno alcun potere reale di fermarle. Ci troviamo di fronte a un sistema che si auto-perpetua, privo di veri meccanismi di responsabilizzazione.

Quindi, secondo lei, l’Europa è destinata al declino?

Se non si interverrà per scardinare questo sistema, il declino è inevitabile. L’Europa ha bisogno di una vera democrazia, in cui il potere sia nelle mani del popolo e non di una tecnocrazia che decide senza alcun mandato popolare. Solo restituendo ai cittadini il potere di scegliere il proprio destino si potrà invertire questa tendenza autodistruttiva. Finché questo non accadrà, continueremo a essere governati da una macchina burocratica che ignora la volontà delle persone e soffoca il futuro dell’Europa.

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