Anche quest’anno, numerose comunità del Cilento e del Vallo di Diano si preparano a rendere omaggio ai Santi Apostoli Pietro e Paolo. Paolo di Tarso, noto con il nome di nascita Saulo, è venerato come l’Apostolo delle Genti, poiché fu tra i principali diffusori del messaggio evangelico tra i pagani greci e romani.
Brevi cenni biografici
San Paolo, ebreo ellenizzato e cittadino romano, non incontrò personalmente Gesù pur essendo suo contemporaneo. Inizialmente ostile al nascente cristianesimo, fu un suo accanito persecutore. Nato a Tarso (oggi in Turchia) attorno al 4 d.C., proveniva da una famiglia benestante della tribù di Beniamino. Conosceva ebraico, greco e latino e ricevette una solida formazione scritturistica presso la scuola del rabbino Gamaliele.
Compare per la prima volta nel Nuovo Testamento durante la lapidazione di Santo Stefano, cui assiste come custode dei mantelli degli esecutori. Il suo percorso cambia radicalmente lungo la via di Damasco, dove viene accecato da una luce e ascolta la voce di Cristo che lo invita alla conversione.
Dopo tre giorni di digiuno e cecità, è Anania a restituirgli la vista, segnando l’inizio della sua intensa attività missionaria. Dopo vari viaggi e persecuzioni, viene accusato di profanazione del Tempio e trasferito a Roma, dove, nonostante un iniziale rilascio, verrà poi condannato a morte tramite decapitazione, pena riservata ai cittadini romani. Secondo la tradizione, la sua testa colpì il suolo tre volte, facendo sgorgare tre fonti d’acqua che si conservano ancora oggi presso la Chiesa delle Tre Fontane.
Il suo corpo fu sepolto sulla via Ostiense, dove oggi sorge la Basilica di San Paolo fuori le mura.
Il culto e le raffigurazioni
La più antica testimonianza della sepoltura romana dei due apostoli si trova negli scritti di Eusebio di Cesarea, che cita il presbitero Gaio del II secolo. Insieme a San Giovanni Battista, Pietro e Paolo sono tra i santi più venerati nella tradizione cristiana.
San Pietro è protettore di numerose categorie: panettieri, pescatori, calzolai, costruttori di ponti e di reti, nonché del papato e della longevità. San Paolo è patrono di giornalisti, missionari, vescovi, della Grecia e di Malta.
Nelle raffigurazioni sacre, Pietro è riconoscibile per le chiavi e la croce sulle spalle, simbolo del suo martirio, mentre Paolo è rappresentato con un libro o un rotolo e con la spada, emblema sia del suo passato persecutorio che del martirio.
Una devozione viva nel territorio
Molti centri cilentani si affidano alla protezione dei due Apostoli, i cui nomi sono spesso legati a chiese e tradizioni locali. In particolare, Agropoli vive con grande partecipazione le celebrazioni in loro onore. Secondo la tradizione, Pietro e Paolo avrebbero attraversato il borgo durante i loro viaggi.
Tra gli eventi più significativi legati al culto figura l’assalto dei turchi ad Agropoli, avvenuto il 29 giugno del 1630, che in passato veniva rievocato con una suggestiva rappresentazione.
Durante la novena, i fedeli esprimono la loro devozione con preghiere e canti, tra cui:
Così i fedeli invocano la protezione del principe degli apostoli:
“Della Chiesa, o gran petra, o colonna,
che per urti non piega, non cede,
deh, ci assisti non abbia la fede
dell’errore mai scossa a temer”.
Ugualmente durante il tempo della novena i fedeli innalzano ferventi la voce per chiedere grazie ed intercessione:
“Ogni fedele canta
La gloria dei patroni
San Pietro ha tutti i doni
La fede e santità.
La Chiesa esulta oggi
Lodando la pazienza
di Paolo la sapienza
lo zelo e carità.
O cari protettor
Gli agropolesi in coro
Vi giurano eterno amor” (2x).
Il culto nel Cilento e nel Vallo di Diano
Pietro e Paolo si celebrano (talvolta singolarmente) anche in altre località del territorio, come a San Pietro al Tanagro, Torraca e Cuccaro Vetere. Esistono chiese dedicate a questi santi anche a Montesano Scalo, Stio, Monteforte Cilento, San Pietro di Perdifumo, Capaccio Capoluogo.
Anche Agropoli si prepara a vivere uno dei momenti più attesi dell’anno, le celebrazioni in onore dei SS. Patroni Pietro e Paolo. Da sempre l’evento è molto sentito nella comunità agropolese e antichissime sono le radici del culto. Molti i racconti, le leggende e gli eventi storici legati ai due santi che, secondo la tradizione, durante i rispettivi viaggi transitarono per il borgo cilentano.
Tra i più importanti avvenimenti legati ai due apostoli, c’è senz’altro l’assalto dei turchi ad Agropoli del 29 giugno 1630, che fino a qualche anno fa riviveva in una suggestiva rappresentazione.
Buona festa a tutti ed auguri di buon onomastico a quanti portano il nome degli apostoli Pietro e Paolo.