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Allarme siccità: 3,5 milioni di italiani rischiano il razionamento dell’acqua

Lo studio: quasi il 15% della popolazione italiana si trova a vivere in luoghi esposti ampiamente alla siccità.

A cura di Francesca Scola
Pubblicato il 28 Febbraio 2023
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Siccità

L’assenza di precipitazioni nelle ultime settimane non lascia scampo al territorio italiano, sono circa tre milioni e mezzo i cittadini che rischiano il razionamento dell’acqua del rubinetto. L’allarme è stato lanciato dal presidente dell’Associazione nazionale dei consorzi di bacino che, appellandosi ad ad altre ricerche condotte, afferma che quasi il 15% della popolazione italiana si trova a vivere in luoghi esposti ampiamente alla siccità.

Le criticità

Alla mancanza di precipitazioni nevose di questo inverno si è associata anche la scarsità di pioggia nel mese di febbraio, situazione che ha mandato in sofferenza idrica l’area del Pò, che ha registrato i minimi storici di acqua corrente.

Il disagio idrico non è toccato soltanto a quest’area, anche il Tevere e il Lago di Bracciano così come altri bacini idrici del territorio italiano, sono rimasti quasi completamente a secco. Anche i livelli dei fiumi in Campania calano.

Gli interventi del governo

Si punta ad una nuova gestione della rete idrica del territorio che favorisca la redistribuzione dell’acqua e la creazione di riserve che prevengano il rischio siccità. A palazzo Chigi è stato costituito un tavolo di lavoro sulle crisi idriche a cui parteciperà il Ministro dell’Ambiente e dell’efficienza energetica.

L’obiettivo del governo è rafforzare la capacità decisionale in merito alla gestione delle risorse idriche e aumentare gli investimenti sul piano degli invasi. Alla realizzazione di quest’ultima opzione contribuiranno anche le risorse del Pnrr al fine di migliorare e rendere stabile l’approvvigionamento idrico delle aree urbane e la funzionalità delle reti.

Anche il senatore UDC De Poli ha avanzato una proposta al governo: prevedere gli invasi ed evitare la dispersione della risorsa idrica in aree di grande produzione. Tuttavia, mentre le proposte di governo si fanno più complesse il Ministro della Protezione civile Musumeci punta a formulare piani di razionamento che prevedano la vigilanza sull’utilizzo dell’acqua «solo in casi estremi, finché non pioverà».

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