Il Ministro della Salute Orazio Schillaci, annuncia una stretta «anti fumo» e nel farlo non pone distinzioni tra sigarette classiche, svaporizzatori, Iqos, Glo e Ploo.
Già, perché la novità più grande riguarda proprio le cosiddette «sigarette alternative» che per il ministro non vanno fumate tanto al chiuso quanto all’aperto quando si è in presenza di minori o di donne in stato di gravidanza.
La scelta di ampliare la L. 3/2003, è in linea con il Piano Europeo contro il cancro 2021, il quale immagina di poter avere una generazione di cittadini libera dal fumo entro il 2040, con meno del 5% della popolazione consumatrice di tabacco.
«Vista la preoccupante diffusione di stili di vita non salutari intendo affrontare il contrasto del tabagismo, che è tuttora la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile in Italia», afferma il Ministro.
«I fumatori non hanno rispetto di niente e di nessuno. È ora che si inizi a prendere dei seri provvedimenti, per chi l’educazione non sa cosa sia».
La battaglia contro il tabagismo è argomento sempre acceso in ogni Paese. L’Olanda è in procinto di vietare aromi in liquidi per e-Cig, per renderle meno attrattive, in India, Brasile, Thailandia e Singapore è vietata tout court la vendita di sigarette elettroniche.
E mentre i dati Istat confermano che «nel 2014 gli utilizzatori delle e-cig over 14 erano circa 800mila poi, soprattutto a partire dal 2017, si è visto un progressivo aumento, fino ad arrivare nel 2021 a quasi un milione e mezzo di persone, soprattutto tra i giovani», l’Oms mette in guardia: «possibili danni agli occhi provocati dal fumo passivo».