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L’iniziativa: “Il teatro dell’oppresso” per combattere lo spopolamento

A cura di Comunicato Stampa
Pubblicato il 3 Luglio 2015
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ROFRANO. “Te ne devi andare! No, io resto qui perchè voglio produrre miele biologico ed esportarlo in tutta Europa”. Poca accademia, piuttosto entusiasmo creativo ed azione efficace. Domenica sera, a Rofrano, nella suggestiva cornice della piazza del Borgo, un vero e proprio anfiteatro naturale, si è svolto lo spettacolo organizzato dai ragazzi dello scambio culturale “To (be)lieve or not to (be)leave?”. E’ stato il coronamento di otto giorni di apprendimento scaturito secondo il metodo educativo non formale e cooperativo. Emblematico il titolo: “Credere e non partire”, per una performance di teatro sociale capace di coinvolgere in maniera briosa il pubblico, numeroso, composto da curiosi ed appassionati accorsi dal Cilento.

I giovani interpreti, provenienti da Albania, Croazia, Portogallo, Serbia e Italia, hanno utilizzato la popolare metafora del calcio per rappresentare situazioni paradigmatiche e comunicare messaggi mobilitanti connessi al topic dello sviluppo rurale: l’autogol dell’emigrazione, la crudeltà e miopia dell’arbitro incline ad espellere i giocatori, l’impotenza del portiere che tenta inutilmente di arginare l’”ostracistica” emorragia. Nelle mani e nelle coscienze dei giovani, le armi del riscatto: la determinazione e la responsabilità di restare, di identificarsi con un territorio volitivo, che guarda all’Europa, ad essa aprendosi e raccontandosi.

Nell’ultima giornata, spazio alla campagna No Hate Speech Movement, promossa dal Council of Europe, per la promozione dei diritti umani e il contrasto al discorso d’odio, on line e off line. Ne hanno illustrato contenuti ed obiettivi, Alessandra Coppola, Segretario generale di APICE ed attivista del movimento, Alessandro Nicotera, Presidente dell’Assemblea del Forum giovanile della Campania.

E’ così giunta al termine l’originale iniziativa che ha vivificato l’inizio dell’estate Rofranese. L’intera Comunità cilentana ha dimostrato, per l’ennesima volta, un’accoglienza esemplare, corale e sempre più disinvolta, che ha eletto Rofrano a luogo d’incontro di dimensione europea. Del resto, è proprio la riscontrata attitudine locale all’inclusione a fungere da esperimento di sviluppo rurale, affermatosi ormai come buona pratica, certamente replicabile e connotata di notevole impatto economico e culturale.

Desiree Pelliccia, Presidentessa Associazione Connect, organizzazione responsabile dell’iniziativa finanziata nell’ambito del programma “Erasmus+: Gioventù in Azione”, traccia un bilancio tracciato estremamente positivo: ”Considero vinta la sfida di sostenere un’esperienza importante fiorita sul territorio cilentano, grazie all’attivismo, alla passione e alla competenza di due riferimenti locali delle politiche giovanili, Enrico Elefante e Toni Viterale, capaci di assicurare a questa iniziativa e, soprattutto, a Rofrano, una ribalta europea. Abbiamo cercato la massima condivisione delle attività, trovando la collaborazione dell’Amministrazione Comunale, del Forum dei Giovani, dell’Associazione GET Cult Natura e, in maniera ancor più emblematica, il sostegno diffuso delle persone. Sono fiera di aver arricchito tutto questo del contributo di Connect, collegato, in particolare al teatro dell’oppresso”. Ana Jovanovic, dell’Associazione OSMEH, si dichiara “orgogliosa di essere tra i promotori di un’iniziativa che usa la creatività quale principale linguaggio, rappresentando il tema dello sviluppo rurale in forme semplici, pratiche ed entusiasmanti”. Ha partecipato a tutti gli scambi culturali svolti a Rofrano, confermando la sua caratura di esperta internazionale di mobilità giovanile: “Posso dire che, anche quest’anno, la traccia fondamentale è nella cortesia e nel rispetto instauratosi tra i ragazzi e gli abitanti di Rofrano, senza alcuna parsimonia di gentilezze e complicità. Rofrano è una comunità aperta e viva, a cominciare dai suoi giovani, che sentiamo amici”. Enrico Elefante, da Santa Maria La Carità, brillante giramondo, ma ormai cilentano d’adozione e tra gli artefici di innumerevoli azioni a favore dei giovani: ”Puntiamo a creare un network con i giovani cilentani interessati alla mobilità giovanile transnazionale. Questo territorio merita di essere raccontato e testimoniato nel mondo, dai suoi giovani… che non siano soltanto emigranti”. Toni Viterale, ex Sindaco di Rofrano, da primo cittadino ha inaugurato la serie di scambi culturali a Rofrano, curandone direttamente l’ideazione e l’organizzazione:”Queste iniziative possono costituire un’autentica svolta per il nostro territorio, attivando dinamiche di crescita individuale e sociale particolarmente propizie per le aree interne. A Rofrano, lo scambio culturale giovanile si conferma un paradigma ottimale da sviluppare. Abbiamo dato sostanza a quelle che risultano, troppo spesso, solo categorie astratte: albergo diffuso, bioturismo, sviluppo partecipativo. Si tratti di azioni e metodi volti ad invertire la tendenza della marginalizzazione dei territori rurali. Anche in questa occasione, ho contribuito in maniera determinante alla realizzazione dello scambio culturale, ritenendolo una testimonianza potente a sostegno di Rofrano e delle sue prerogative, particolarmente rispetto alla fruizione di investimenti europei ad hoc, destinati esclusivamente alle Aree interne, secondo la logica del Community Led Local Development. La presenza attiva e gioiosa di tanti giovani europei, in un piccolo e splendido lembo di Cilento, realizza un’idea di Europa umana ed inclusiva, faro di democrazia, civiltà e nobiltà”. Costruire ponti o adombrarsi sotto le barriere esistenti?

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