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Marina di Camerota, i balneari chiedono chiarezza sul piano spiagge: «Serve un confronto inclusivo»

L'Associazione Balneari di Marina di Camerota sollecita il Comune sul piano di riorganizzazione delle spiagge e chiede tutela per le imprese storiche del territorio.

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 11 Dicembre 2025
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Marina di Camerota

L’Associazione Balneari di Marina di Camerota ha preso posizione in merito alla delicata fase di trasformazione che sta interessando il litorale cilentano. Al centro del dibattito vi sono le nuove iniziative dell’amministrazione locale riguardanti la riorganizzazione delle spiagge e le recenti evoluzioni normative del settore. L’ente che rappresenta gli operatori ha espresso la necessità di maggiore trasparenza, sottolineando come le richieste di dialogo avanzate finora non abbiano trovato un riscontro concreto nei documenti ufficiali.

Il presidente dell’Associazione, Raffaele Esposito, ha evidenziato il mancato accesso agli atti fondamentali per la pianificazione futura: «Abbiamo da tempo richiesto all’amministrazione comunale un confronto trasparente e partecipato sul piano organico di riorganizzazione delle spiagge, attualmente in fase di redazione. Purtroppo, nonostante i nostri solleciti, non abbiamo ancora avuto modo di visionare formalmente tale documento». Una situazione di incertezza che preoccupa la categoria, in attesa di conoscere le linee guida che disegneranno il futuro assetto del demanio marittimo locale.

Critiche alla manifestazione di interesse

Uno dei punti di maggiore attrito riguarda la pubblicazione, da parte dell’ente comunale, di una manifestazione di interesse rivolta in via esclusiva alle strutture ricettive. Questa scelta è stata accolta con perplessità dagli operatori balneari, che lamentano un approccio parziale in un momento che richiederebbe invece una visione d’insieme. Secondo l’Associazione, limitare il coinvolgimento al solo comparto dell’ospitalità rischia di creare una spaccatura ingiustificata all’interno della filiera turistica.

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L’Associazione ha commentato la decisione con parole nette: «Non comprendiamo perché si sia scelto di coinvolgere unicamente questo segmento, quando la discussione dovrebbe essere affrontata in modo inclusivo, coinvolgendo tutti gli attori del comparto turistico-balneare». Il timore è che si stia delineando un confronto tra categorie — chi si occupa di ospitalità e chi offre servizi balneari — che in altri contesti nazionali è già stato superato. L’obiettivo dichiarato dagli operatori è invece quello di evitare divisioni e favorire forme di collaborazione, mantenendo l’equilibrio virtuoso che ha sempre caratterizzato l’economia locale.

La difesa delle imprese storiche e l’appello all’unità

L’intervento dell’Associazione pone l’accento sul valore sociale ed economico rappresentato dagli stabilimenti balneari esistenti. Viene rivendicato il ruolo delle attività storiche come presidio fondamentale per il turismo, caratterizzato da ordine, sostenibilità e rispetto delle regole. Le aree in concessione, secondo i balneari, hanno garantito negli anni servizi essenziali a beneficio di tutti, inclusi coloro che non usufruiscono direttamente delle concessioni, contribuendo alla stabilità economica di intere famiglie che vivono di questo lavoro da generazioni.

In conclusione, l’Associazione lancia un appello all’amministrazione affinché si riconosca e si tuteli il lavoro svolto dalle imprese che hanno gestito il territorio con responsabilità. «Ci aspettiamo un coinvolgimento concreto e tempestivo da parte del Comune, affinché si eviti qualsiasi forma di conflitto tra categorie», prosegue il presidente Esposito, auspicando un lavoro sinergico per garantire un’estate all’insegna dell’accoglienza e della valorizzazione del patrimonio costiero. L’Associazione conferma la propria disponibilità a un dialogo costruttivo, confidando nel buon senso politico e amministrativo per definire un modello di gestione equo e condiviso.

TAG:balnearicamerotaCilento
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