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Al via l’anno scolastico 2025/2026: la lettera dell’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno ad alunni, professori e personale non docente

Monsignor Bellandi: “La scuola è un luogo dove si impara a riconoscere ciò che ha veramente valore”

A cura di Comunicato Stampa Pubblicato il 12 Settembre 2025
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Andrea Bellandi

In occasione dell’inizio dell’anno scolastico 2025/2026, l’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, Sua Eccellenza Monsignor Andrea Bellandi, ha indirizzato al mondo della Scuola il suo augurio di buon lavoro.

La lettera

Di seguito, il testo integrale della lettera agli studenti, ai professori e al personale non docente:

Carissimi/e,

l’inizio del nuovo anno scolastico è un tempo privilegiato di incontro, crescita e scoperta. In esso si può cogliere il fascino della novità e la sfida di poter realizzare, anche con il proprio contributo personale, un cammino che renda più piena la vita di ciascuno e più umanamente luminosa la comunità dove viviamo. Infatti, la scuola – oltre ad essere un posto di trasmissione di conoscenze – è un luogo dove si impara a riconoscere ciò che ha veramente valore. E’ una comunità educante che stimola a interrogarsi sul senso della propria esistenza, confrontandosi con il reale e non solo con l’immaginario virtuale. Le lezioni, il dialogo aperto dalla conoscenza, le relazioni che si instaurano, possono diventare opportunità di una crescita libera e consapevole della speranza di un futuro migliore, futuro che inizia già dall’oggi che stiamo vivendo.

Cari studenti, abbiate coraggio, amore per la verità e fedeltà al vostro cuore: è così che si diventa luce per il mondo. Non fatevi bastare un apprendimento superficiale: sforzatevi di comprendere, di mettere in discussione, di costruire relazioni autentiche con chi vi cammina accanto nel percorso scolastico del nuovo anno. Siate grati della possibilità che avete di studiare e onorate il dovere di imparare. Ricordate che i doni che Dio vi ha dato non sono unicamente per riuscire a scuola o nella futura professione, ma anche per cercare il senso vero delle cose, per amare con sapienza, per costruire una vita che non crolla davanti alle difficoltà. In tal modo l’intelligenza, illuminata dalla fede, diventa piena e orientata dall’amore che vince la tentazione dell’egoismo.

Ai docenti e a tutto il personale scolastico rinnovo la mia stima e il mio incoraggiamento. Il vostro servizio e la vostra preziosa presenza non si fermano con la condivisione di contenuti: voi siete accompagnatori dei giovani nel percorso della scoperta del mondo, della bellezza che li circonda e soprattutto di sé stessi. Gli studenti possano vedere in voi degli adulti impegnati in prima persona con le grandi domande e sfide della vita, così che possano imparare anche dal vostro esempio e dalla vostra coerenza morale. È una responsabilità da vivere con passione e dedizione. In questo non siete soli: l’intera comunità ecclesiale, e io personalmente, vi siamo vicini con la nostra preghiera e il nostro sostegno, anche attraverso la vicinanza di sacerdoti impegnati direttamente nella pastorale scolastica. Da ultimo, desidero richiamare alla vostra attenzione alcune parole che Papa Leone XIV ha pronunciato domenica scorsa, nell’omelia della Santa Messa nella quale due giovani, del secondo ne avrete sicuramente sentito parlare, sono stati proclamati Santi: «Carissimi, i santi Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis sono un invito rivolto a tutti noi, soprattutto ai giovani, a non sciupare la vita, ma a orientarla verso l’alto e a farne un capolavoro. Ci incoraggiano con le loro parole: “Non io, ma Dio”, diceva Carlo. E Pier Giorgio: “Se avrai Dio per centro di ogni tua azione, allora arriverai fino alla fine”. Questa è la formula semplice, ma vincente, della loro santità. Ed è pure la testimonianza che siamo chiamati a seguire, per gustare la vita fino in fondo». E, riportando una frase di Carlo, il Papa ha aggiunto: «La tristezza è lo sguardo rivolto verso sé stessi, la felicità è lo sguardo rivolto verso Dio. La conversione non è altro che spostare lo sguardo dal basso verso l’Alto, basta un semplice movimento degli occhi». Degli occhi e del cuore. Questo è l’augurio sincero che rivolgo ad ognuno di voi – studenti, insegnanti e personale non docente – all’inizio del nuovo anno scolastico.

Al tempo stesso, fraternamente vi benedico.

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