Un episodio di cronaca, ancora tutto da chiarire, si sarebbe verificato in Contrada Moio la sera del 7 dicembre. Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni, si sarebbe verificato un evento dai contorni inquietanti nei pressi del Centro di Accoglienza Straordinaria (Cas) situato nella zona. Si parla di colpi di arma da fuoco che sarebbero stati esplosi all’indirizzo della struttura da un’autovettura, la quale avrebbe precedentemente “pedinato alcuni ospiti che stavano rientrando”.
Una scena che, se confermata, evocherebbe scenari da “far west”, simili a quelli di una fiction televisiva, ma che ha immediatamente sollevato un dibattito acceso riguardo alla sicurezza e al clima sociale del quartiere.
La ferma presa di posizione del Comitato Moio
In risposta alle notizie circolate e alle dichiarazioni che denunciano un presunto clima di odio e razzismo legato all’accaduto, è intervenuta Annarita Spira, Presidente del Comitato Moio. La rappresentante del quartiere ha voluto chiarire la posizione della comunità, respingendo categoricamente tali accuse.
“Sono state rilasciate dichiarazioni nelle quali si lamenta un clima di odio e razzismo, che ci sentiamo di negare con forza”, ha affermato la Presidente. Spira ha tenuto a precisare che, in attesa che le Forze dell’ordine facciano luce sulla dinamica reale dei fatti e verifichino le testimonianze degli ospiti del Cas, è doveroso difendere l’identità del territorio. “Ci preme sottolineare che la comunità del Moio è, per vocazione, coesa, accogliente e aperta al prossimo, attenta alle necessità del singolo e del territorio tutto”.
Le indagini in corso e il rifiuto di etichette criminali
Attualmente sono in corso i rilievi da parte degli inquirenti per stabilire la veridicità dell’accaduto. Un contributo fondamentale alle indagini potrebbe arrivare dalle numerosissime telecamere dislocate su tutto il territorio, che potrebbero confermare o smentire la versione fornita dai testimoni.
Nel frattempo, il Comitato esprime rammarico per l’immagine negativa che rischia di essere associata alla contrada. “Dispiace, e, soprattutto, fa male al nostro quartiere abitato da gente laboriosa, dipingere la nostra contrada quale novella Gomorra”, ha sottolineato Spira, rimarcando la natura lavoratrice e pacifica dei residenti. La nota si conclude con un messaggio di piena fiducia nelle istituzioni, attendendo la risoluzione di una vicenda che il Comitato auspica si possa risolvere “nel migliore dei modi”.
