Sabato 29 novembre, Agropoli ha scelto di non dimenticare. Gli studenti del Liceo Alfonso Gatto, insieme alla Rete RESPIRO – Rete di Sostegno per Percorsi di Inclusione e Resilienza con gli Orfani Speciali, ha dato vita a una manifestazione intensa, partecipata e profondamente simbolica, dedicata alla memoria di Annalisa Rizzo, uccisa lo scorso anno dal marito. Una storia che ha lacerato la comunità, ma che oggi si è trasformata in un impegno collettivo contro ogni forma di violenza sulle donne.
L’iniziativa “Per Annalisa”
L’iniziativa, intitolata “Per Annalisa: Memoria e impegno contro la violenza sulle donne”, si è aperta presso l’auditorium del liceo, dove studenti e docenti hanno preso parte a un incontro di riflessione e formazione. Ad aprire i lavori è stata Anna Vassallo, dirigente scolastico del Liceo A. Gatto, che ha sottolineato l’importanza della scuola come presidio educativo e culturale nella lotta alla violenza di genere:
Gli interventi del progetto RESPIRO
Sono seguiti gli interventi dei referenti del progetto RESPIRO, che offre sostegno psicologico e percorsi di resilienza per gli orfani speciali, bambini e ragazzi che hanno perso la madre a causa della violenza domestica. Fedele Salvatore della Cooperativa Irene ’95, insieme alle psicologhe e psicoterapeute Francesca Chirico e Alma Menna, hanno spiegato come la violenza non sia solo un atto che spegne una vita, ma un trauma che attraversa generazioni.
Il ricercatore universitario ed esperto di studi di genere Domenico Argiro ha evidenziato la dimensione culturale del fenomeno: «La violenza non nasce dal raptus, ma da secoli di narrazioni sbagliate. Solo cambiando la cultura cambieremo la storia».
Arte e memoria
Un momento particolarmente toccante ha accompagnato l’esposizione del quadro commemorativo dedicato ad Annalisa, realizzato dall’artista Flavia Cardone: un’opera che non vuole raccontare la fine, ma il diritto negato alla libertà, ai sogni e alla bellezza.
Il corteo e la piazzetta di Viale Lazio
Alle 11:30 il corteo ha lasciato l’istituto per raggiungere la piazzetta di Viale Lazio, luogo simbolo della ferita e della rinascita. Studenti, docenti, associazioni e cittadini hanno sfilato insieme, uniti dal colore rosso, segno universale del rifiuto della violenza.
Le attività simboliche
Nella piazzetta, dove ora sorge una panchina rossa dedicata ad Annalisa e realizzata dalla Bcc Magna Grecia, si sono svolte attività dal forte valore simbolico ed educativo:
La piantumazione di un albero, simbolo di rinascita e memoria condivisa; il laboratorio “Braccialetti Rossi”, gesto di appartenenza e consapevolezza; L’installazione collettiva “Impronte Rosse”, in cui i partecipanti hanno lasciato il segno della propria responsabilità civile; l’intervento musicale del cantautore Giovanni Carbone, che ha donato alla manifestazione una voce capace di trasformare l’emozione in eco duratura.
Un impegno per il futuro
La marcia si è conclusa con un messaggio netto: non basta ricordare, bisogna reagire. Annalisa non è un nome da scolpire sul dolore, ma un impegno da portare nel futuro.