Agropoli pronta a riabbracciare Bendetta Scuderi:

L’eurodeputata agropolese Benedetta Scuderi è rientrata ieri in Italia dopo essere stata fermata dall’esercito israeliano a bordo della Global Sumud Flotilla, la spedizione umanitaria diretta a Gaza. La notizia del suo rilascio, insieme a quello degli altri parlamentari italiani, ha portato sollievo, ma le sue prime dichiarazioni sono segnate da rabbia e profonda preoccupazione per gli altri attivisti ancora in detenzione.

“Siamo stati rapiti in acque internazionali”

Nonostante la prova subita, l’onorevole Scuderi di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) ha rassicurato sulle sue condizioni: “Sto bene, siamo un po’ provati ma il nostro pensiero continua a essere a Gaza e a tutte le persone che non sono tornate”.

L’eurodeputata ha denunciato con forza le modalità del fermo: “Siamo stati fermati in acque internazionali, sostanzialmente rapiti. Ci hanno prelevato dalle barche e portato al porto di Ashdod, dove ci hanno interrogato e perquisito”.

Il racconto prosegue descrivendo le condizioni vissute: i parlamentari, separati dagli altri attivisti, sono stati condotti in stazioni di polizia in camionette “dotate di celle”, dove le condizioni erano “molto problematiche, tra chi non aveva l’acqua, chi non poteva andare in bagno”.

Violazioni, insulti e la sorte degli attivisti

Il rientro in Patria per i quattro parlamentari italiani (oltre a Scuderi, il senatore Marco Croatti del M5S, e i deputati Arturo Scotto e Annalisa Corrado del Pd) è stato possibile proprio grazie al loro status istituzionale.

Tuttavia, Scuderi ha espresso forte rabbia per il trattamento subito, che andrebbe “dai fucili spianati agli insulti ricevuti anche sul volo verso Fiumicino”. La preoccupazione maggiore riguarda la sorte dei quasi 500 componenti della spedizione (tra cui circa 40 italiani) che restano in detenzione.

Il team legale italiano ha fatto sapere che gli attivisti sono rimasti “per ore senza né cibo né acqua” e hanno subito abusi, “sicuramente verbali” ma anche “fisici”, citando come esempi “il bombardamento con gli idranti” e l’essere stati fatti salire sulle navi con “i fucili puntati”. I legali denunciano inoltre che gli attivisti sarebbero stati tenuti “in ginocchio ed ammanettati per ore”, subendo “trattamenti degradanti”.

Ora l’attesa per Benedetta Scuderi è per il ritorno a casa, nella sua Agropoli.

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